domenica 3 gennaio 2016

Creature nel buio

La spedizione era partita nel pomeriggio e ora vagava nella foresta, il capitano si era avvicinato al nano e con voce tremante aveva certato di dissuaderlo a procedere.
"Mio sovrano, l'ora è tarda e le tenebre stanno inghiottendo a poco a poco la foresta, non sarebbe forse meglio ripiegare e riprendere le ricerche domattina?".
Khellendrox aveva guardato l'uomo con aria di superiorità, poi si era voltato a guardare la cozzaglia di soldati che aveva scelto personalmente, sembrò alzare le spalle, forse persuoso a interrompere ciò per cui si era inoltrato senza indugio in quell'intricato guazzabugio di rami e sentieri tortuosi, poi memore delle parole di Hirdwind aveva guardato nuovamente il capitano della piccola guarnigione "pensate che lady Hirdwind sarà soddisfatta quando rientreremo al castello con un pugno di mosche?" poi continuando e alzando la voce "avete forse paura del buio?"
Il soldato aveva abbassato il capo sospirando "certo che no".
"Allora proseguiamo" disse secco il nano e riprese a camminare sullo stretto sentiero.

Gli uomini lo seguirono in fila indiana restando silenziosi e guardandosi attorno.
Khellendrox si ferò improvvisamente come se qualcosa sbarrasse il passo, si inginocchiò e appoggiò la mano destra sul terreno umido. Gli uomini alle sue spalle lo imitarono prontamente, alcuni di loro, poco dopo, senza che nessuno avesse dato ordini precisi prepararono l'arco e incoccarono una freccia preparandosi al peggio.
Il chierico, restando inginocchiatò bisbigliò qualcosa al soldato che si era appostato dietro di lui, poi guardò davanti a sé aspettando silenzioso. Una flebile luce si intravide tra il fogliame, poi il terreno iniziò a tremare ritmicamente e poco dopo un ombra scura apparve davanti a loro.
I soldati alle spalle del nano tesero gli archi e pochi secondi dopo alcune frecce sibilarono sopra la testa del chierico che aveva preso a salmodiare appoggiando entrambe le mani sul terreno.
Le frecce raggiunsero precise il bersaglio che, malgrado colpito in più punti, non rallentò il passo. Nella mano destra teneva una fiaccola dalle forme assai strane, la luce che produceva non era prodotta da una fiamma guizzante, bensì da una pietra che di tanto in tanto sprigionava delle scintille.
Il mostro, leggermente curvo sotto il peso dello zaino che portava sulle spalle, digrignò i denti e i suoi occhi si accesero di rosso, fermandosi a pochi passi dal manipolo di uomini guidati dal nano.
Il chierico terminata la preghiera alzò le braccia e una luce azzurra si formò sopra di loro, poi fece un cenno al capitano e lui di rimando ordinò agli uomini di attaccare.
I soldati sguainarono le spade e si avventarono sulla creatura che si difese parando i numerosi colpi con la fiaccola metallica.
Il nano nel frattempo aveva ripreso a pregare preparandosi per lanciare un nuovo incantesimo.
I soldati, vennero uno ad uno gettati nel panico, la creatura aveva un influsso magnetico su di loro e dopo alcuni colpi ben assestati sembrava perdessero di entusiasmo fino ad arrendersi di fronte a quella massa muscolosa immobile.
Alcuni di loro, forse i più coraggiosi, riuscirono a scalfire la pelle coriacea del mostro ma le sue ferite si rimarginarono velocemente e dopo aver atteso, fece la sua contromossa.
Utilizzando la fiaccola come se fosse una clava la fece mulinare tutto intorno a sé e poi la proiettò verso i soldati facendoli volare a destra e a manca tra gli alberi che orlavano il sentiero.
Il nano terminò nuovamente la preghiera rivolta al Divino, questa volta allungò entrambe le braccia verso il mostro che, una volta liberatosi degli ultimi soldati, aveva ripreso a camminare verso di lui.
Il cielo sopra la creatura si illuminò, le nubi scure si squarciarono e una colonna di fuoco scese investendola. L'odore acre di carne bruciata si sparse ovunque. Khellendrox sapeva di non aver ucciso la creatura con quel potente incantesimo e senza indugio prese il proprio martello e corse verso il nemico.
Le fiamme si dissiparono e il mostro guardò il nano piombare su di lui.
Il martello, calato sul torace della creatura aprì uno taglio profondo che iniziò a sanguinare copiosamente, ma il mostro non sembrò affatto intimorito e tanto meno mostrò di voler fuggire.
Afferrò saldamente la sua arma e puntandola sul chierico urlò due parole, la pietra divenne più luminosa e un raggio azzurro colpì il nano che cadde a carponi.
Il mostro barcollò, probabilmente indebolio dalla copiosa perdita di sangue poi fece qualche passo verso il nano.
Khellendrox, trovandosi la creatura sopra di lui, probabilmente intenzionata a dargli il colpo di grazia, malgrado il colpo appena subito, raccolse le forze e scagliò il martello al centro del petto del nemico.
La creatura cadde battendo la schiena sul suolo sabbioso e in un ultimo lamento soffocato spirò.
Il nano attese qualche istante prima di rialzarsi, aveva dolori ovunque, si guardò attorno cercando tra gli alberi, nessuno dei soldati sebrava essere sopravvissuto allo scontro, ricordò le parole timorose del comandante, ora gli sembrarono essere premonitrici. Scrollò le spalle, scacciando quel pensiero e quindi, rimasto solo e ferito, decise di rientrare al castello. Avrebbe, malgrado tutto, ripreso le ricerche con il nuovo giorno. (Foto di Zero Distance)

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