sabato 9 gennaio 2016

Cyberpunk - La droga cinese - Dodicesima parte -

Verso le 19,30 squillò il telefono di Giancarlo "pronto, qui hanno iniziato a caricare il camion, dovrebbe essere tutto come previsto, due auto e un camion".
Giancarlo chiuse la comunicazione senza nulla proferire all'apparecchio poi guardando i suoi soci "si balla".
Arrivati al parcheggio lo stuntman sul camion sembrava impaziente di partire, i tre uomini di Chiesi, in abito scuro rimasero sulla loro vettura, così fecero anche gli altri tre che erano venuti con un furgone.
Di lì a poco squillò nuovamente il telefono di Giancarlo.
"Brutte notizie, i camion sono due, non sono riuscito a capire cosa ci sia sul secondo mezzo pesante, state allerta".
"Pronti" disse Giancarlo chiudendo la comunicazione, poi avvicinandosi a Pierangelo "i camion sono due, passeranno presto da queste parti, tu sali con loro e vediamo di seguire il convoglio, il piano non cambia".
Pierangelo salendo sul furgone con gli uomini del magnate industriale "noi dovremo far strada, seguiremo il convoglio indicando i due camion e le auto che stavano passando proprio in quel momento.

Il viaggio in autostrada procedette tranquillo, almeno fino all'altezza dell'uscita di Modena Nord. Raggiunto l'autogrill il convoglio di cinesi mise fuori la freccia e si fermò, Pierangelo e il furgone guidato da uno degli uomini di Sergio proseguirono mentre Giancarlo, Antonio, Sonia e Massimo si fermarono per controllare i cinesi.
La sosta fu breve, gli uomini scesero quasi tutti dai loro mezzi, restarono in auto un grassone che occupava tutto il sedile posteriore dell'auto che guidava il convoglio e "l'alieno" seduto nel posto del passeggero di fianco al guidatore del primo camion.
Solo Giancarlo decise di scendere e dare un'occhiata all'interno del bar.
Sonia rimase a guardare le mosse dell'alieno che poteva essere l'unica minaccia serie del convoglio.
L'uomo, smilzo e con un copricapo assai strano, scese dall'auto e si mise a controllare le gomme dei camion, fu allora che Sonia, indossati i visori infrarossi notò qualcosa di strano nel secondo dei camion, il contenuto assai strano, mostrava una macchia informe di colore arancione.
Riferito a Giancarlo di questa anomialia il convoglio ripartì.
Nel frattempo, Pierangelo, in attesa del passaggio dei cinesi si fermò ad una piazzola di sosta, mentre era in attesa vide passare due auto senza targa guidati da cinesi, comunicò all'altra auto di restare in posizione e lui si mise al loro inseguimento.
Passata l'uscita di Modena Sud decise di interrompere l'inseguimento e fermarsi ad attendere che gli altri, già ripartiti lo raggiungessero.
Superata l'ultima uscita per Modena scattò il piano, lo stuntman a borde del suo bilico superò il convoglio e raggiunta l'auto di testa iniziò la manovra di avvicinamento, i due entrando in collisione bloccarono completamente l'autostrada, come previsto dal piano, sfortunatamente l'incidente fu di proporzioni maggiori rispetto al dovuto, l'auto, prese a sbandare e si cappottò vicino al guardrail prendendo fuoco.
Il primo camion dietro iniziò a sbandare e si ritrovò contro il camion dello stuntman che si era ribaltato.
Dietro Giancarlo si affiancò al secondo camione e Matteo aperto il portellone permise a Sonia di sparare con il lanciagranate.
L'ultima auto del convoglio cinese esplose e il secondo camion sbandò verso il furgone guidato da Giancarlo che perse il controllo del mezzo e sbandò vuolentemente contro il newjersey in cemento che divideva le due carreggiate. Il furgone si ribaltò scivolando per alcuni metri sulla fiancata mentre il camion riuscì a fermarsi appena in tempo, prima di finire contro i due tir che bloccavano il passaggio.
Pierangelo scese dall'auto e si diresse a controllare le condizioni dello stuntman e del suo aiutante, mentre disse agli altri uomini di tenere d'occhio il camion e controllare al suo interno che non ci fossero superstiti
Dietro di loro ci fu il parapiglia, gli uomini ingaggiati da Giorgio, scendendo dal loro furgone, iniziarono a sparare agli uomini scesi dal secondo camion, lo scontro fu di breve durata, anche perché a dar loro manforte arrivò Sonia che uccise i cinesi.
La minaccia più serie arrivò dal primo camion, nella cabina, probabilmente l'alieno, uccise i due uomini di Chiesi che erano andati a controllare e poi, si preoccupò degli altri due uomini che stavano per raggiungerlo.
Pierangelo si occupò insieme all'ultimo superstite di Chiesi di guardare dentro al camion per vedere se ci fosse veramente la droga che stavano cercando.
Aperto il portone scivolarono verso l'esterno alcuni cartoni, l'uomo riuscì con un balzo a schivarli e fu lì che vide il cinese che era nascosto dentro al cassone.
Gli sparò senza pensarci, uccidendolo sul colpo.
Dalla cabina partirono dei piccoli raggi azzurri che andarono a colpire le braccia dei due uomini, che si sciolsero e scomparvero.
Sonia, ricaricato il lanciarazzi decise di sparare e la cabina del camion andò letteralmente in frantumi.
"Non abbiamo tempo, dobbiamo trasbordare la "roba" nei furgoni e andarcene di qui" disse Pierangelo temendo il ritorno delle due auto che aveva inseguito in precedenza.
Rimettere in sesto il furgone blindato fu cosa da poco, ma le sue condizioni non erano buone.
Tutti gli uomini rimasti, iniziarono a caricare i due furgoni più vicini al primo camion cinese colmo di droga, mentre Sonia teneva d'occhio il secondo tir all'interno del quale si era risvegliata la massa informe.
Il portellone posteriore si aprì di botto e Sonia vide una specie dipianta muovere i suoi rami come tentacoli.
"Andiamo!" urlò preparandosi a sparare con la propria arma.
Gli uomini a quell'urlo smisero di caricare il secondo furgone e salirono sui loro mezzi.
Pierangelo riuscì a partire senza problemi, al contrario Giancarlo non riuscì nella manovra, il proprio furgone, malmesso non ne voleva proprio sapere di partire, si fece spingere da Pierangelo e solo al terzo tentativo riuscirono a ripartire entrambi.
La corsa verso la prima uscita disponibile fu facile, le due auto che avrebbero dovuto inseguirli, si ritrovarono bloccate dall'incidente.
Usciti dall'autostrada i due furgoni, prendendo la strada più breve si ritrovarono ben presto seguiti, in loro soccorso vennero auto di Chiesi che raggiunto il primo paesino li bloccarono.
Vicino al posto dove dovevano scaricare la droga li raggiunse un uomo in motocicletta che fece loro dei gesti eloquenti, dovevano fermarsi.
"Poco più avanti c'è una deviazione, prendete a destra, troverete una sbarra e tre uomini ad attendervi".
Come previsto, i due furgoni, seguirono la strada a destra e trovarono la strada sbarrata ma gli uomini giacevano a terra.
Ora non restavano che due opzioni, o proseguire verso il complesso industriale oppure fare manovra e tornare verso l'autostrada...

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