All'alba
il nano raggiunse la piccola collinetta. Il cielo iniziava a schiarirsi
e la città, ancora sotto l'effetto soporifero della notte era avvolta
da una coltre di nebbia e smog. Khellendrox guardò attraverso il mirino
di precisione del suo fucile d'assalto, il suo compito era quello di
individuare la finestra di un palazzo e sparare all'individuo che prima o
poi si sarebbe affacciato.
"Bisogna
avere pazienza e prima o poi il pesce passa" ricordando le parole che
gli aveva detto suo padre durante una battuta di caccia qualche lustro
prima sorrise tra sé e sé.
Girovagò con l'oculare e scandagliò
palazzi e strade, poi tornò a mirare la finestra di Jack, le tapparelle
blindate erano ancora abbassate, il nano a corto di pazienza sbuffò,
staccò l'occhio dal cannocchiale posto sopra il fucile e respirò a
fondo.
"Poteva farlo fare a Jukhia" protestò a bassa voce, poi tornò
a guardare dentro l'obiettivo e finalmente vide del movimento. Il
padrone di casa doveva essersi alzato e dopo aver premuto il tasto
doveva essere dietro alla tapparella che si stava lentamente alzando,
immaginò il lieve ronzio del motorino elettrico della protezione
blindata e poi vide una sagoma lentamente comparire, girò la rotellina
alla destra del cannocchiale, l'immagine iniziò a ingrandirsi.
La
sorpresa fu grande e il nano quasi sussultò nel vedere una donzella
seminuda che si stava stiracchiando dietro i vetri sporchi di
quell'abitazione anonima.
"Acci" imprecò il killer, "il capo deve avermi dato l'indirizzo sbagliato oppure..."
Continuò a guardare attraverso il mirino godendosi lo spettacolino che
la ragazza ignara stava facendo dietro i vetri di quell'appartamento e
finalmente comparve Jack, dietro la ragazza arrivò e le cinse la vita
baciandola lievemente sul collo.
"Colpirlo adesso rischiando di
commettere un duplice omicidio?" scosse il capo, avvicinò l'indice
sinistro all'orecchio e dopo averlo leggermente sfregato parlò veloce
"capo, abbiamo un problema".
All'orecchio giuse una voce un po' disturbata "di che si tratta?".
"Jack non è solo, ripeto, il bersaglio non è solo" continuando a guardare la scenetta dei due innamorati alla finestra.
"Procedo uccidendo entrambi?".
L'auricolare gracchiò poi la voce tornò a farsi sentire in un bisbiglio
"Annullare, ripeto annullare. Non voglio vittime collaterali".
Il
nano allontanò il dito dall'orecchio e dopo aver dato un'ultima occhiata
attraverso il mirino del suo fucile d'assalto, si alzò iniziando a
smontare lo strumento di morte "per questa volta ti è andata bene, ma la
prossima sarai mio".
Una volta riposto il fucile smontato nella
valigetta, percorse pochi passi risalendo una breve scarpata e raggiunse
il suo hammer.
"Si torna a casa bella" spinse il tasto d'accensione e la macchina prese a muoversi verso la strada principale.
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