venerdì 25 marzo 2016

Creature infernali


L'elfo li guidò per un sentiero che da tempo non aveva visto nessuno, la vegetazione già scarna divenne sempre più rada e in fine i quattro notarono crepe profonde aprirsi nel terreno dalle quali di tanto in tanto usciva un fumo biancastro e maleodorante.
"Manca ancora molto?" chiese Alartes che chiudeva la fila.
L'elfo si concentrò e dopo qualche secondo rispose secco "non mi pare".
Passarono solo pochi minuti e davanti a loro videro un figura umanoide distesa a terra legata e poco distante un uomo avvolto da una tunica scura che teneva in mano qualcosa che stava bruciando e sembrava parlar sommessamentecon il prigioniero.

Il dialogo fu interrotto bruscamente quando l'uomo vide i quattro sopraggiungere "vi stavo aspettando" disse spostando lo sguardo dal mago al guerriero passando per il ladro e soffermandosi sul nano.
Shin fu il primo a parlare ma non si rivolse allo straniero bensì a Khellendrox "è lui Oplux".
Il chierico guardò la figura tozza che stava steso a terra legato e fece un cenno con il capo.
Fu allora che il mago guardò l'altro uomo "libera Oplux e non ti accadrà nulla, noi siamo quattro e tu uno soltato, pensi di riuscire ad uscirne vivo?".
L'uomo non raccolse la minaccia del mago, al contrario chinò leggermente il capo e iniziò a sussurrare alcune parole. Da una delle crepe che solcavano il terreno uscì una fiamma e subito dopo comparve una donna, il fisico scolpito e slanciato era avvolto da alcune striminzite strisce di pelle scura che non lasciavano nulla all'immaginazione, indossava un'armatura rosso fuoco e nella mano destra stringeva una mazza chiodata che iniziò a far mulinare.
Alartes senza pensarci si avventò sulla donna, la sua spada tenuta con entrambe le mani calò veloce, sul braccio destro, dallo squarcio profondo cadde una linfa color vermiglio ma pochi istanti dopo il taglio si richiuse lasciando la pelle della donna intatta.
Alartes per nulla sorpreso agitò nuovamente la spada e colpì nuovamente, questa volta la lama della sua spada si infranse contro l'armatura ma il guerriero tentò una terza volta di attaccare la creatura venuta dalle profondità della terra, anche questa volta il suo colpo fu attutito dall'armatura e la donna spostandosi veloce attaccò a sua volta, la mazza colpì il guerriero al fianco destro, il taglio non sembrò profondo.
Alartes tornò ad attaccare la creatura, questa volta la sua lama affondò nell'addome bucando l'armatura, il secondo attacco non produsse alcun risultato, la piccola ferita provocata si richiuse velocemente, quando ritirò la lama che la ferita si allargò e il sangue iniziò a scorrere copioso.
Lo gnomo sdraiato in terra tentò di liberarsi dalle corde che lo tenevano stretto e mentre si produceva in questo sforzo iniziò a fischiare una melodia piuttosto ritmata, Alak, Alartes, Khellendrox e Shin sembrarono giovarsi di quel suono.
Alak veloce si portò al fianco del guerriero e tentò di colpire la bella donna con la propria lama che però per ben due volte si infranse sulla spessa armatura.
L'uomo che stava in piedi un po' in disparte diede un calcio a Oplux poi continuò a recitare le parole soffuse e dal terreno uscì una nuova fiammella e subito dopo comparve un'altra figura femminile uguale a quella che già stava combattendo con Alak e Alartes.
Il nano guardò le due creature che erano state evocate, frugò nella sua mente cosa potessero essere e quando ebbe la risposta aprì entrambe le mani rivolgendole verso la prima creatura che era comparsa e da esse partì una scarica elettrica che la colpì in pieno petto. La donna sobbalzò e colpita indietreggiò di un passo urlando di dolore.
Il mago vedendo la scena imitò il chierico e dopo aver pronunciato a voce alta le parole dell'incantesimo dalle dita della mano destra partirono verso la donna già colpita delle piccole saette che si infransero sulla spessa armatura.
La nuova arrivata si spostò veloce verso i due fruitori di magia agitando la sua mazza pesante e andò a colpire prima l'uno poi l'altro. L'armatura del nano riuscì a parare il colpo inferto dalla creatura femminea, mentre Shin, veloce riuscì a scivare il colpo, la donna colpì talmente violentemente che fu sbilanciata e cadde a terra.
L'altra creatura, già colpita guardò Alak e Alartes e decise di colpire entrambi, la mazza calò su Alak che tentò di schivare il colpo senza riuscirci al contrario una profonda ferita si aprì sul braccio sinistro. Alartes non ebbe miglior fortuna, l'attacco seguente lo colpì al busto e ruppe l'armatura lasciandogli un taglio netto che inizià a sanguinare.
Il guerriero colpito riuscì a sferrare solo uno dei suoi micidiali attacchi ma la forza, già calata per le ferite subite non produsse alcun danno.
Oplux, ancora sdraiato a terra tentò aumentò il proprio sforzo con l'idea di liberarsi e nel frattempo prese a cantare.
Alak balzò sulla donna e la colpì con lo stocco, la lama però si infranse sull'armatura della succube che rise fragorosamente.
L'uomo vestito di nero continuò a recitare l'incantesimo e dal terreno uscì una terza creatura femminile che si guardò attorno, indecisa se andare sui due guerriero che circondavano la compagna o sul nano e l'elfo che sembravano già malconci.
A decidere per lei fu la creatura che stava vicino al nano, si rialzò e con violenza abbatté la propria mazza sul mago che cadde a terra.
La nuova arrivata si spostò al fianco di quella che aveva appena abbattuto l'elfo e colpì il nano per ben due volte ma senza ottenere alcun risultato.
Il nano, sentitosi minacciato dalla nuova arrivata calò il proprio martello sulla donna ma non riuscì a procurarle nessuna ferita.
Shin caduto a terra non si perse d'animo e vedendo le due succubi molto vicine decise di colpirle con un unico incantesimo, veloce disse le parole arcane e dal cielo cadde una pioggia acida che le colpì entrambe.
La prima delle creature evocate guardò nuovamente i suoi assalitori e colpì prima uno, poi l'altro senza pietà, a farne le spese fu il mezzosangue che venne colpito alla spalla destra.
Il guerriero, scampato agli attacchi della donna infernale tentò di colpirla ma le ferite prodotte dalla sua spada si rimarginarono in un istante lasciandolo sbigottito.
Lo gnomo finalmente riuscì a slegarsi e con rabbia si fiondò su colui che lo aveva imprigionato. Il suo coltello affondò nell'addome molle del mago che spalancò gli occhi urlando di dolore.
Il ladro, veloce affondò la lama dello stocco nel fianco sinistro della succube che lo guardò con disprezzo.
Il mago nero vistosi minacciato dallo gnomo rintuzzò il suo attacco "Ophely, Char e Anjesh uccideteli" poi posando le mani sul petto di Oplux pronunciò alcune parole e la carne dello gnomo iniziò a bruciare.
Char sentitasi chiamata dal proprio creatore guardò Khellendrox e poi Shin e quindi li colpì entrambi. L'armatura del nano tremò sotto il colpo della mazza ma riuscì a parare il colpo, al contrario il secondo colpo partito in direzione dell'elfo andò a segno e il mago cadde a terra senza fiato e dalla nuova ferita iniziò a sgorgare sangue.
Il chierico si inginocchiò a terra appoggiandosi al martello e dopo aver pronunciato le parole della preghiera rivolte al divino guardò le due creature che stavano attaccando sia lui che l'elfo e si di loro caddero schegge di ghiaccio affilatissime.
Anjesh colpita dalle schegge prodotte dall'incantesimo del chierico lo guardò in cagnesco e lo colpì violentemente, la sua mazza produsse una profonda ferita sul petto del nano che urlò di dolore.
L'elfo si concentrò per produrre un incantesimo devastante, dal terreno spuntarono delle piccole sfere di ghiaccio che colpirono entrambe le creature che lo stavano assalendo. Sia Anjesh che Char conobbero il dolore prodotto dalla sua magia.
Ophely sentito pronunciare il suo nome guardò Alak e Alartes e facendo mulinare la propria arma li colpì entrambi. Il ladro fu sbalzato a un paio di metri e rimase tramortito, il guerriero cadde carponi senza fiato.
Il guerriero ci mise un po' per riprendersi, poi raccolte le forze si gettò su Ophely e la colpì violentemente dove già era aperta una vecchia ferita.
Oplux riuscì ad allontanarsi di qualche passo dal mago nero e dopo aver appoggiato le proprie mani sulle sue ferite riuscì a curarsi.
Il mago nero pronunciò nuovamente il nome delle tre creature evocate e poi a quei nomi fece seguire delle parole incomprensibili, intorno alle tre succubi si formò un alone viola e le loro ferite iniziarono lentamente a rimarginarsi.
Char ristorata dalle cure del mago colpì violentemente il nano che si trovò travolto da quel colpo violentissimo e lasciò cadere il martello al suolo. Poi la succube non contenta del dolore inferto al chierico guardò il mago e lo colpì procurandogli una ferita profonda al fianco destro.
Il nano, a terra e senza fiato chiuse gli occhi e invocò l'aiuto delle cinque sacerdotesse.
Il cielo, che fino ad allora era buio e ingombro di nubi si squarciò e una luce intensa illuminò la valle.
Al fianco del nano comparvero cinque figure femminili che alzarono le mani contemporaneamente e pronunciando parole soavi una quinta figura le raggiunse, alta poco più di tre metri e alata teneva in mano una lunga spada, guardò le tre succubi e quindi attese ordini.
Il chierico, un po' ristorato dall'arrivo delle cinque sacerdotesse, guardò il mago nero. La battaglia non era che all'inizio, ora con tutte le forze in campo lo scontro sarebbe stato cruento ma più alla pari. Oplux, solo lui poteva sapere quale fosse il punto debole del nemico, e su di lui si poteva far leva per la vittoria finale.

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