Al
mattino presto, i quattro, presero la strada per il nord. In tarda
serata erano arrivate altre notizie, le Ombre erano scese sotto il passo
e avevano attaccato dei villaggi, la gente fuggiva portando via quel
poco che riusciva a trasportare.
Quando oramai il sole stava
scendendo dietro i monti che si intravedevano davanti a loro,
raggiunsero la cittadina di Kayl. Al cancello le guardie li fecero passare immediatamente quando Khellendrox si fermò davanti a una di loro e si presentò.
La via principale era deserta ma quando arrivarono nella piazza principale notarono un certo fermento.
Davanti al tempio dei paladini sostavano alcuni uomini e donne in armatura che parlottavano tra loro.
Khellendrox mandò Alartes e Alak a prenotare la cena e le stanze per la
notte mentre lui e Shin si avvicinarono ai giovani paladini assiepati
davanti al tempio.
"... quelle strane creature, i contadini sono in
fuga" stava dicendo uno dei paladini preoccupato mentre Shin e
Khellendrox si accostarono a loro.
"Buona sera" salutò l'elfo mentre il nano si limitò a un semplice cenno con il capo.
"Buona sera stranieri" disse di rimando il più vecchio tra i paladini.
Khellendrox squadrò uno a uno i giovani, poi salì i gradini del tempio e
fermandosi sull'ultimo si volse verso i paladini "devo parlare con il
maestro, spero di non disturbarlo"
I paladini a quelle parole si affrettarono a seguire il nano e l'elfo che nel frattempo erano entrati nel tempio.
La navata principale era parzialmente illuminata da piccoli lumini
rossi che danzavano allegramente appesi a pilastri massicci e squadrati.
Un anziano si fece in contro al nano, e malgrado l'oscurità parve
riconoscerlo, quando i due furono vicini egli chinò il capo "seguitemi
mastro nano".
Khellendrox guardò l'uomo e poi il mago che era al suo fianco "sì, sì, può venire anche lui".
I tre lasciarono dietro di loro i giovani paladini che nel frattempo si
erano avvicinati curiosi, il maestro giunto davanti alla statua del
drago cavalcato da un paladino si inginocchiò, poi, aprì una botola tra
le zampe del drago e scese i gradini imitato da Khellendrox e da Shin,
poi si sedette e fece un cenno perché si sedessero anche i due ospiti.
"Mi è giunta voce della situazione dei passi e ora sembra che le cose
siano peggiorate, presto avremo orde di fuggitivi che vorranno entrare
in città e chiedere asilo. L'annata è stata magra e i raccolti scarsi,
non riusciremo a sopperire alle necessità di tutta quella gente".
Khellendrox si mosse nervosamente sullo sgabello, sperava infatti che il paladino fosse più incline ad aiutare il prossimo.
"Noi siamo venuti per debellare il problema, per quanto riguarda gli sfollati dei villaggi dovrete pensarci voi, naturalmente".
Shin guardò il nano lanciandogli una frecciatina, il suo tono era stato
un po' brusco, come suo solito e ora poteva essere che il maestro non
volesse più dare l'appoggio sperato.
"Mastro nano, parlate chiaro, volete uno dei nostri paladini?".
Fu Shin a prendere la parola "Noi ci stavamo chiedendo se avete un vostro adepto che reputate all'altezza della missione".
Il gran maestro si accarezzò la lunga barba bianca riflettendo "una ci
sarebbe" esclamò dopo alcuni secondi "è uscita in ricognizione, se siete
svelti, la troverete sulla strada che fa la solita ronda".
Il nano
probabilmente scocciato per il fare brusco del vecchio paladino si alzò
di scatto "allora andiamo e..." fu l'elfo a chiudere la frase "grazie,
gran maestro, grazie della disponibilità".
I due lasciarono alle
loro spalle il paladino, risalirono i gradini e uscirono dal tempio
attorniati dai giovani cavalieri dei draghi che iniziarono a fare
domande curiosi "dove andate?", "ucciderete le ombre?" "ci libererete da
questi cattivi presagi?".
Il chierico guardò l'ultimo dei paladini
che avevano parlato e stava per rispondere quando fu preso sottobraccio e
trascinato fuori dal tempio dal mago "andiamo mastro nano, non abbiamo
tempo".
Salirono sul carretto e uscirono di gran carriera dalla cittadina, prendendo il sentiero che portava a nord.
Fecero poca strada e incrociarono una ragazza in armatura, seduta in riva strada, guardava il cielo.
Fermarono il carro e scesero, dall'altra parte della strada, nel campo
c'erano due cadaveri, entrambi, avevano i tratti tipici dei non morti,
la paladina seppur dimostrasse la sua giovane età, era riuscita a
sconfiggere entrambe le creature dell'oltretomba scacciandole.
La giovane si alzò e salutò il mago e il chierico "Salve a voi, stranieri. Ora la zona è tranquilla" disse sorridendo.
"Abbiamo visto" disse il nano "veniamo per te, il gran maestro ci ha
istruito, tu verrai con noi a sconfiggere le Ombre che affliggono il
nord" concluse sbrigativo "si parte all'alba".
La ragazza, guardò
nuovamente il cielo, portò due dita alla bocca e fischiò, poi guardò
Khellendrox "ne sono lieta, il mio nome è Beatrix e sono a vostra
disposizione".
Shin guardò il cielo, un'ombra calò su di loro, poi
un giovane drago atterrò vicino alla paladina "questo deve essere il
vostro drago".
"Ebbene sì, io vi seguirò con Kivy".
"Un drago ci farà comodo" disse Khellendrox "domani non dovrete affrontare solo semplici non morti, ma ombre e altre creature".
Beatrix salì sul drago e dopo avergli dato due brevi colpi con gli
stivali sul fianco, si alzò in volo e si diresse verso la città.
Khellendrox e Shin risalirono sul carro "ora andiamo a mangiare. Mi è venuta fame". (Foto di Marco Elli)
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