sabato 22 agosto 2015

La contessa Monik - sesta parte -

Giunta la sera la contessa uscì dal suo maniero, aveva osservato il prete e il guerriero entrare in città, sapeva che avevano lasciato i cavalli da Berto e poi entrano entrati in taverna, le sarebbe piaciuto spiarli, sentire i loro discorsi e avere il polso della situazione e fu così che fece. Scesa nel campo sottostante la roccaforte si inginocchiò a terra affondando le mani nel terreno umido. Il suo corpo iniziò a cambiare forma, gli arti si accorciarono e il tronco, spogliandosi degli abiti, divenne peloso e di colore scuro. Nelle braccia crebbero delle membrane, le orecchie si allungarono e il viso si deformò assumento una forma triancolare.
Una volta terminata la trasformazione spiccò il volo e sorvolò la piccola cittadina. Il sole non era calato del tutto dietro le montagne e la maggior parte delle case assunsero un colore rossastro assomigliando molto a sangue grondante dai tetti.
Monik planò su un davanzale della taverna e guardò all'interno. Padre Griumill stava parlando con il prete del paese, mentre il guerriero sedeva inquieto al suo fianco giocherellando con l'elsa della spada.
"... attaccare la creatura questa notte vorrebbe dire darle del vantaggio, sappiamo entrambi che nelle ore notturne quel tipo di creature sono più potenti" disse il prelato straniero.
"Certo, avete ragione, ma temo che possa aver richiamato a sé rinforzi e non vorrei che ci trovassimo di fronte forse troppo potenti".
"Non temete" saltò su l'oste che era uscito dalla sua postazione solita e si era seduto di fianco ai due uomini di chiesta "ho già raccolto un po' di uomini pronti ad affiancarvi".
"Soldati?" chiese padre Griumill.
L'uomo arrossì e con voce rotta dall'emozione "non proprio".
Fu il guerriero che aveva accompagnato l'inquisitore a parlare "se non avete uomini armti e avvezzi alla guerra, rischiate solo di portare sangue alla bocca di quella donna".
Il pipistrello sentendo dei rumori provenire dalla strada, si levò in volo e si posò nuovamente sul tetto della locanda osservando la strada.
Una decina di uomini armati di fiaccola accesa e le più disparate armi rudimentali, stavano raggiungendo l'ingresso della taverna.
Monik sorrise, questi sarebbero stati il suo pasto notturno.
Quando gli uomini furono entrati, tornò nuovamente alla finestra per capire il piano che avrebbero adottato i villeggianti.
"... gli uomini" stava dicendo l'oste "pensavo che con voi alla testa del gruppo potremmo andare a stanare la contessa".
Padre Griumill sorrise "pensate di incendiargli la magione?".
L'oste guardò il più grosso degli uomini appena arrivati "in effetti ci avevamo pensato".
"E sia, la donna sarà costretta ad uscire e io farò il resto" disse l'inquisitore.
L'anziano uomo di chiesa si alzò, radunò tutti attorno a sé e iniziò a benedirli.
Monik aveva visto abbastanza e poi, al momento della benedizione avvertì un certo disagio, spiccò il volo e si avviò verso la foresta, i lupi e il guerriero ben ammaliato avrebbero fermato il gruppo di rivoltosi pronti ad incendiare la fortezza e lei avrebbe pensato ai due uomini di chiesa.
Una volta richiamati i lupi, decise di tornare veso la collina dove la fortezza era illuminata dalla luna piena.
Gli uomini uscirono dalla locanda e iniziarono la lenta marcia silenziosa su per il sentiero.
A metà della salita dovettero però fermarsi, sentirono gli ululati alzarsi all'indirizzo della luna e poi videro ombre spostarsi dalla foresta al sentiero. Il gruppo si disperse ingaggiando duelli con gli animali richiamati da Monik che nel frattempo erano balzati su di loro azzannandoli.
Hidalgo sentì risuonare nella sua testa la voce della contessa, guardò i compagni e poi padre Griumill, quindi estraendo la spada si mise a combattere al fianco delle fiere giunte dal bosco.
I due prelati si guardarono alle spalle dove era scoppiato il finimondo, Alzarono le loro voci cercando di sovrastare il chiasso e richiamando all'ordine gli uomini, ma fu tutto inutile.
"Dovete mettervi in preghiera" disse padre Griumill, "io proseguirò da solo".
Il prete si inginocchiò e alzando la voce iniziò a pregare sperando di poter disperdere i lupi e dar forza agli uomini. Nel frattempo padre Griumill  si fermò sul sentiero e socchiusi gli occhi richiamò a sé le forze del bene per scovare e uccidere la donna infernale.
Nella sua mente si fece largo un immagine, la donna, indossava un mantello rosso, era sui camminamenti e lo stava osservando.
"Sto arrivando..." disse riaprendo gli occhi e passo dopo passo continuando a salire verso l'ingresso della fortezza. (Foto di Marco Elli) 

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