sabato 17 ottobre 2015

Viaggio attraverso i mondi

L'uomo al tavolo richiamò l'attenzione di un altro commensale che stava vicino al camino, questi, alto più di due metri e largo quasi altrettanto si fece largo tra gli avventori seduti ai tavoli. Alcuni, i più avveduti provvidero a spostarsi prima dell'arrivo dell'energumeno, altri si ritrovarono spostati di peso o in alcuni casi, fortunatamente pochi, scagliati contro il muro.
Timmy, così lo chiamò il raccontastorie "...ce l'hai ancora con te la mappa di quel luogo strano?"
L'uomo si frugò nelle tasche in un tempo che sembrò infinito mentre alcuni uomini alle sue spalle con espressioni non del tutto amichevoli stavano venendo verso di noi.
Finalmente tirò fuori un pezzo di carta, e lo stese sul tavolo. Non so se fu per colpa della paura che mi stava montando o delle luci o chissà quale altro scherzo della natura, ma quel foglio si trasformò ben presto in sassi e legno.

L'uomo calvo, senza badare a quelli che stavano per arrivare riprese a raccontare il suo viaggio.
"Avevo appena varcato la soglia del tempio e una luce mi abbagliò la vista, quando i miei occhi si abituarono a quella luce mi ritrovai in un uogo assai strano. Era una struttura enorme, di tanto in tanto si ergevano dal pavimento dei pilastri che innanlzandosi si perdevano a vista d'occhio, non saprei dirvi quando fosse alta quella struttura. I miei passi incerti, risuonarono come gocce che cadono in una grotta, rallentai il passo e feci attenzione posando lentamente i piedi così da far meno rumore possibile.
Due uomini incapucciati vennero verso di me, erano molto alti, forse più di Timmy e dei loro visi, celati dal cappuccio spesso, vidi solo gli occhi, color rubino.
Mi presero sotto le ascelle e mi sollevarono di peso facendomi attraversare con naturalezza, tutta la navata centrale. Tentai di protestare e mi divincolai con tutte le forze che avevo in corpo, ma questi, caparbi, non cambiarono idea.
Al nostro passaggio, il pavimento di un colore verde acqua marina, sembrò incresparsi e non esagero se più volte pensai di aver sentito un lamento provenire dal sottosuolo.
Raggiunta più o meno la metà dell'enorme sala, i due uomini svoltarono contemporaneamente a destra e fatti pochi passi mi posarono davanti ad un altare in pietra.
Uno dei due mi diede una leggera spinta e fui costretto ad inginocchiarmi. Ora pensavo davvero di essere nei guai. Il pavimento non era più verde smeraldo ma era diventato grigio, sembrava composto da tante pietre laviche e tra l'una e l'altra vidi del sangue".
"Sangue?" esclamò la ragazzina seduta vicino a me "ma..."
L'uomo non le diede il tempo di chiedere alcunché e proseguì il racconto.
"Non era sangue rappreso, bensì scorreva dirigendosi verso le mie ginocchia che gridavano implorandomi di cambiare posizione all'istante. Mi mossi nervosamente scuotendo la schiena, e tentando di alzarmi, ma prontamente, uno dei due guardiani che stavano ritti al mio fianco mi spinse nuovamente a terra.
Passarono una decina di minuti e non accadde nulla, poi da dietro l'altare vidi comparire una figura, mi sarei aspettato un sacerdote alto almeno quanto gli altri e con l'espressione truce, pensavo mi volessero redarguire per aver profanato il loro tempio e invece, invece comparve un nano.
Alto poco più di un metro sembrava davvero fuori posto in quel luogo di giganti.
"Sei dunque il viaggiatore?" mi chiese con voce profonda.
Io non sapendo cosa rispondere rimasi in silenzio aspettando che dicesse qualcosa che mi potesse dar modo di dare spiegazioni.
Il nano sembrò spazientirsi "sei o non sei il viaggiatore?" chiese nuovamente.
Io presi coraggio e tuttto d'un fiato mi uscì una frase del tipo "probabilmente lo sono".
Il nano sorrise "benvenuto, viaggiatore dei mondi, benvenuto nel tempio dell'ignoto".
Scossi il capo, e frugai velocemente nella mia mente sperando di trovare qualche indizio sul nome di quel tempio. Sfortunatamente la mia memoria vacilla di giorno in giorno, a tal punto che ci sono momenti in cui non rammento neppure cosa ho mangiato per pranzo. Decisi di restare in silenzio e aspettare che il nano parlasse nuovamente.
"Viaggerai nuovamente attraverso il portale e Timmy verrà in tuo aiuto ogni volta che lo desidererai".
Pensai che Timmy, nome piuttosto buffo, fosse la loro divinità, non dissi nulla per paura che si offendessero, reclinai il capo e tentai nuovamente di alzarmi. Questa volta nessuno mi bloccò e finalmente le mie ginocchia poterono rilassarsi.
"Vai in fondo al tempio, troverai una scala, da lì uscirai verso la sera".
Le sue parole mi risuonarono piuttosto strane ma non volli contraddirlo, poi scomparve e i due giganti mi ripresero sotto braccio, portandomi di peso, fino alla scala.
"Vai straniero, e non tornare" disse uno dei due prima di allontanarsi.
Le sue parole risuonarono poco benevoli, anzi, ripensandoci credo proprio fosse una minaccia. Titubante scesi i gradini e mi ritrovai in un corridoio buio e umido, poi vidi una piccola luce farsi sempre più grande e infine vidi Timmy.
"Sarò il tuo genio" disse il gigante "apri la mano".
Senza chiedere spiegazioni aprii il palmo della mano e lui ci posò sopra quella piccola fiammella "conservala accesa, ti guiderà attraverso il portale, dall'altra parte sarà buio, ti servirà una luce".
Lo guardai stupito. La fiammella al centro della mia mano guizzava ma non produceva alcun calore. Stavo per chiedere qualcosa ma quando guardai nuovamente verso il genio non lo vidi più.
Provai a chiamarlo come mi aveva detto di fare il nano in precedenza, ma Timmy non comparve. Un po' deluso camminai al chiarore della fiammella fino ad una porta e quando la varcai mi ritrovai in un prato, il cielo sopra di me era punteggiato da innumerevoli stelle e l'aria fresca mi accarezzò il viso, un nuovo viaggio era iniziato... (Foto di Angela Celentano)

2 commenti:

Cosa ne pensate?