sabato 16 gennaio 2016

I Tragflux

I Tragflux usciti da quelle basse capanne erano davvero numerosi, Alartes e Alak erano bravi guerrieri e Shin un grande mago ma Khellendrox sapeva che non ne sarebbero usciti vincitori, stranamente si era lasciato ingannare, ma, era convinto che non tutto fosse come la realtà faceva vedere.
Silenzioso osservò la creatura che li aveva scortati fino al villaggio, chiese al Divino di aiutarlo a comprendere le sue intenzioni e fu accontentato.

"Gretkech, perché vuoi la nostra fine? Non abbiamo denaro con noi e le nostre armi, anche se incantate non potranno essere impugnate dai tuoi soldati. Cosa vuoi dimostrare con questo tuo atto?"
Gretkech sentendosi chiamare per nome, quel nome che per tutti doveva restare segreto sgranò gli occhi, guardò il nano e sbuffò "non voglio sapere come hai conosciuto il mio sacro nome, ma sappi che ora ho una ragione in più per uccidere te e i tuoi amici".
"Bravo, complimenti" esclamò l'elfo "ora sì che stiamo freschi".
Dal cielo iniziò a cadere una fitta pioggia, Alartes guardò il chierico pensando che fosse opera sua, in tutta risposta a quello sguardo indagatore Khellendrox scrollò le spalle e con un lesto movimento prese lo scudo "se dobbiamo morire, lo faremo con onore".
I Tragflux presero coraggio e si gettarono contro Alak e Alartes. Alak, molto agile riuscì ad atterrarne tre velocemente, poi si ritrovò circondato da quattro di quelle creature, per liberarsi da quel cappio che continuava a stringersi, dovette fare una piccola accrobazia e mentre si trovava sopra le loro teste mulinò velocemente lo stocco, i nemici, non furono altrettanto rapidi e trovarono la morte.
Gretkech si diresse verso il nano e rovesciò tutta la sua ira su di lui. Prese la mazza con entrambe le mani e cercò di calarla violentemente sulla testa del chierico, ma egli, essendo molto più basso, trovò il modo di proteggersi con lo scudo alzandolo sopra di sé, poi, quando il suo assalitore fu vicino lo colpì ad una gamba con il martello, fu così che egli perse l'equilibrio e cadde ai suoi piedi.
Shin, non ebbe fortuna, fu travoltò dalla furia di tre Tragflux, proprio mentre stava per terminare il proprio incantesimo. Riportò diverse ferite e non trovò di meglio se non scomparire alla vista dei presenti.
Alartes, dopo un inizio scoppiettante, dovette soccombere alla moltitudine di nemici che gli piombarono addosso. Non avendo lo scudo dovette ripararsi dai colpi continui con lo spadone che a giudicare dallo stato della lama presto sarebbe andato in frantumi.
Quando tutto sembrava perduto da dietro il villaggio giunse un uomo, era vestito di blu e teneva in mano un lungo bastone.
Egli chiamò a gran voce e i Tragflux, portarono tutti immediatamente la loro attenzione sul nuovo arrivato. Fu quella mossa che permise ad Alartes di riguadagnare terreno sui suoi nemici più vicini e ucciderli. Shin invece, nasconsto nel suo incentesimo riuscì a farne uno nuovo, fiamme scesero dal cielo insieme alla pioggia e andarono, precise, a colpire i nemici.
Anche Khellendrox, trovò il tempo per colpire nuovamente Gretkech ma non volle dargli il colpo di grazia, voleva prima conoscere la sua verità.
Il nuovo arrivato prese il lungo bastone con entrambe le mani e iniziò a farlo volteggiare, la pioggia sembrò aprirsi intorno a lui cadendo solo sul terreno circostante e lasciandolo completamente all'asciutto, poi il vento generato dal movimento del bastone, cambiò la direzione della pioggia che venne rivolta contro gli abitanti del villaggio.
La violenza delle intemperie misero in ginocchio i piccoli guerrieri che in breve si arresero.
Khellendrox, una volta legata Gretkech si avvicinò allo straniero che li aveva soccorsi provvedenzialmente.
"Il mio nome è Khellendrox, volevo ringraziarti per averci salvato da morte certa".
"Mastro nano, non dovete ringraziarmi, la tragflux che avete legato ha solo la colpa di aver voluto dimostrare al suo popolo la propria forza d'animo e la sua bravura in battaglia. Sfortunatamente sono arrivato a scombinarle i piani".
Il nano guardò la guerriera tragflux "E' vero quello che dice? Si è trattato solo di una prova per diventare capo del tuo villaggio?".
La tragflux iniziò a singhiozzare, capendo solo ora l'errore commesso. Per colpa sua avevano trovato la morte diversi tragflux e con questa rappresaglia ella avrebbe certamente dovuto abbandonare il villaggio con disonore.
"Guarirò i tuoi feriti e dovrai fare ammenda dei tuoi errori" disse il nano.
Gretkech chinò il capo, poi andò a cercare gli occhi di un tragflux in particolare. L'uomo dai tratti felini si avvicinò alla donna "la prendo io in consegna chierico, voi andate, la notte si sta avvicinando".
Il chierico rimase stupito ma non volle contraddire il tragflux "vi lasciamo"
Fu così che Khellendrox e i suoi compagni svalicarono e si diressero verso la città di Limm, lo stregone vestito di blu li accompagnò per un lungo tratto, disse di chiamarsi Floith, malgrado l'instenza del nano, non volle attraversare le mura della cittadina e bere qualcosa con loro, anzi, appena furono in vista della porta principale della città, salutò i quattro e scomparve. (Foto di
Massimiliano Tagini)

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