I
Tragflux usciti da quelle basse capanne erano davvero numerosi, Alartes
e Alak erano bravi guerrieri e Shin un grande mago ma Khellendrox
sapeva che non ne sarebbero usciti vincitori, stranamente si era
lasciato ingannare, ma, era convinto che non tutto fosse come la realtà
faceva vedere.
Silenzioso osservò la creatura che li aveva scortati fino al villaggio, chiese al Divino di aiutarlo a comprendere le sue intenzioni e fu accontentato.
"Gretkech, perché vuoi la nostra fine? Non abbiamo denaro con noi e le
nostre armi, anche se incantate non potranno essere impugnate dai tuoi
soldati. Cosa vuoi dimostrare con questo tuo atto?"
Gretkech
sentendosi chiamare per nome, quel nome che per tutti doveva restare
segreto sgranò gli occhi, guardò il nano e sbuffò "non voglio sapere
come hai conosciuto il mio sacro nome, ma sappi che ora ho una ragione
in più per uccidere te e i tuoi amici".
"Bravo, complimenti" esclamò l'elfo "ora sì che stiamo freschi".
Dal cielo iniziò a cadere una fitta pioggia, Alartes guardò il chierico
pensando che fosse opera sua, in tutta risposta a quello sguardo
indagatore Khellendrox scrollò le spalle e con un lesto movimento prese
lo scudo "se dobbiamo morire, lo faremo con onore".
I Tragflux
presero coraggio e si gettarono contro Alak e Alartes. Alak, molto agile
riuscì ad atterrarne tre velocemente, poi si ritrovò circondato da
quattro di quelle creature, per liberarsi da quel cappio che continuava a
stringersi, dovette fare una piccola accrobazia e mentre si trovava
sopra le loro teste mulinò velocemente lo stocco, i nemici, non furono
altrettanto rapidi e trovarono la morte.
Gretkech si diresse verso
il nano e rovesciò tutta la sua ira su di lui. Prese la mazza con
entrambe le mani e cercò di calarla violentemente sulla testa del
chierico, ma egli, essendo molto più basso, trovò il modo di proteggersi
con lo scudo alzandolo sopra di sé, poi, quando il suo assalitore fu
vicino lo colpì ad una gamba con il martello, fu così che egli perse
l'equilibrio e cadde ai suoi piedi.
Shin, non ebbe fortuna, fu
travoltò dalla furia di tre Tragflux, proprio mentre stava per terminare
il proprio incantesimo. Riportò diverse ferite e non trovò di meglio se
non scomparire alla vista dei presenti.
Alartes, dopo un inizio
scoppiettante, dovette soccombere alla moltitudine di nemici che gli
piombarono addosso. Non avendo lo scudo dovette ripararsi dai colpi
continui con lo spadone che a giudicare dallo stato della lama presto
sarebbe andato in frantumi.
Quando tutto sembrava perduto da dietro il villaggio giunse un uomo, era vestito di blu e teneva in mano un lungo bastone.
Egli chiamò a gran voce e i Tragflux, portarono tutti immediatamente la
loro attenzione sul nuovo arrivato. Fu quella mossa che permise ad
Alartes di riguadagnare terreno sui suoi nemici più vicini e ucciderli.
Shin invece, nasconsto nel suo incentesimo riuscì a farne uno nuovo,
fiamme scesero dal cielo insieme alla pioggia e andarono, precise, a
colpire i nemici.
Anche Khellendrox, trovò il tempo per colpire
nuovamente Gretkech ma non volle dargli il colpo di grazia, voleva prima
conoscere la sua verità.
Il nuovo arrivato prese il lungo bastone
con entrambe le mani e iniziò a farlo volteggiare, la pioggia sembrò
aprirsi intorno a lui cadendo solo sul terreno circostante e lasciandolo
completamente all'asciutto, poi il vento generato dal movimento del
bastone, cambiò la direzione della pioggia che venne rivolta contro gli
abitanti del villaggio.
La violenza delle intemperie misero in ginocchio i piccoli guerrieri che in breve si arresero.
Khellendrox, una volta legata Gretkech si avvicinò allo straniero che li aveva soccorsi provvedenzialmente.
"Il mio nome è Khellendrox, volevo ringraziarti per averci salvato da morte certa".
"Mastro nano, non dovete ringraziarmi, la tragflux che avete legato ha
solo la colpa di aver voluto dimostrare al suo popolo la propria forza
d'animo e la sua bravura in battaglia. Sfortunatamente sono arrivato a
scombinarle i piani".
Il nano guardò la guerriera tragflux "E' vero
quello che dice? Si è trattato solo di una prova per diventare capo del
tuo villaggio?".
La tragflux iniziò a singhiozzare, capendo solo ora
l'errore commesso. Per colpa sua avevano trovato la morte diversi
tragflux e con questa rappresaglia ella avrebbe certamente dovuto
abbandonare il villaggio con disonore.
"Guarirò i tuoi feriti e dovrai fare ammenda dei tuoi errori" disse il nano.
Gretkech chinò il capo, poi andò a cercare gli occhi di un tragflux in
particolare. L'uomo dai tratti felini si avvicinò alla donna "la prendo
io in consegna chierico, voi andate, la notte si sta avvicinando".
Il chierico rimase stupito ma non volle contraddire il tragflux "vi lasciamo"
Fu così che Khellendrox e i suoi compagni svalicarono e si diressero
verso la città di Limm, lo stregone vestito di blu li accompagnò per un
lungo tratto, disse di chiamarsi Floith, malgrado l'instenza del nano,
non volle attraversare le mura della cittadina e bere qualcosa con loro,
anzi, appena furono in vista della porta principale della città, salutò
i quattro e scomparve. (Foto di
Massimiliano Tagini)
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