lunedì 25 aprile 2016

Le avventure del vampiro Jeff Khell


Uscito dalla bara mi recai da Johnatan, avevo assolutamente bisogno di raccogliere le informazioni che mi aveva chiesto la sera prima John Doe e lui, sapevo che poteva conoscere i gruppi di vampiri di cui mi aveva parlato.

Johnatan ascoltò con attenzione l'elenco di vampiri su cui John mi aveva chiesto di indagare, e già al secondo nome vidi che scosse il capo.
"Chi ti ha chiesto di raccogliere informazioni su questi gruppi?"
Inizialmente restai sul vago, poi sapendo che il mio mentore non mi avrebbe lasciato scampo vuotai il sacco.
"John Doe mi ha detto che qualcuno di questi vampiri potrebbero diventare nostro alleato".
 Vista la tua reticenza farfugliai qualcosa "ma se vuoi chiedo in giro..."
Lui sorrise "ti posso dire che solo tra i Vili potrete trovare dei sicuri alleati. Solo loro, e a quanto ricordo in buon numero, sono presenti in città".
Annotai l'informazione mentalmente e poi passai alla questione più spinosa.
"Sempre John mi chiedeva dei Lupini"
Johnatan si fece scuro in faccia "i lupini è meglio lasciarli dove sono, sicuramente non sono in città e speriamo che non arrivino neppure in periferia" poi dopo essersi guardato attorno e abbassando il tono "speriamo solo che il tuo amico non si sia portato appresso la 'scorta'".
Sorrisi sapendo a cosa si riferisse. Dovevo risolvere la terza questione, ma avrei chiesto a qualche mio contatto. Rifare dei documenti non era un gran problema.
Nelle notti successive Margareta Von Taufers esaminò i dati che aveva fatto raccogliere dagli studenti, scoprì che le vecchie bande erano state soppiantate e i nuovi spacciatori facevano affari d'oro. La seconda notte, fu chiamata dal sergente di polizia, alle prese con un caso piuttosto intricato, lei, un po' spazientita in principio non ne volle sapere, poi, sentendo che poteva trattarsi di una faccenda di "droga" pensò fosse collegata alla nuova droga comparsa in città e quindi accettò di buon grado e andò al comando.
La telecamera a circuito chiuso aveva filmato gli ultimi istanti del ragazzo che ora era steso sul lettino all'obitorio.
Il corpo, come una marionetta, veniva sbattuto avanti e indietro, ma nella stanza risultava esserci solo lui.
"Sicuramente si tratta di suicidio" disse l'uomo in divisa "vedete è solo e batte la testa e non solo, contro il muro.
La vampira cisionò più volte il video poi lo spense, si era già fatta un'idea ma certo non poteva dirlo al poliziotto che stava aspettando una sua deduzione.
"Sì, sì, potrebbe" restò sul vago.
 Charles Xavier, mi chiamò al telefono per dirmi che aveva sintetizzato un po' di droga e che aveva delle informazioni.
"Meglio se ci vediamo" dissi veloce "all'uscita della metro, zona università".
Appena uscito dalla metropolitana feci un giro per il quartiere, come le sere precedenti era praticamente deserto, sperai che mi contattasse qualcuno, poi notai un uomo sospetto, camminai per un po', mi seguì, poi i ruoli si invertirono, quando lui risalì sulla metro, fui io a seguire lui. Passarono alcune stazioni, poi vedendo che aveva perso ogni interesse nei miei confronti scesi e utilizzando le fogne arrivai all'appuntamento di qualche minuto in ritardo.
La macchina lussuosa mi si affiancò e si aprì la portiera. Salii e sedetti sul sedile posteriore.
"Eccoti" disse l'industriale "ho il pacchetto" porgendomi alcune buste "e devo darti una notizia, i miei chimici hanno trovato tracce di sangue nella sostanza, ecco spiegata l'assuefazione e la pericolosità".
Presi le dosi, mi limitai ad annuire e gli spiegai che secondo il mio contatto sarei stato contattato a breve "spero solo di non cadere nella rete" e sul mio viso si dipinse una smorfia.
"Stai attento" disse lui, poi aprì nuovamente la portiera e scesi salutandolo brevemente.
Serena Bloodworth chiamò il suo fidato "fantasma" sperando le desse informazioni utili su qualcuno di fidato da reclutare.
L'entità, anche se di mal umore, rispose affermativamente "in effetti c'è un vampiro che potresti contattare. Vive nel parco ai margini della società, con le giuste maniere potrebbe fare il caso tuo".
L'ex politicante si fece portare ai margini del parco, poi con la solita flemma percorse i vialetti deserti. Una sagoma su una panchina attirò la sua attenzione, si avvicinò con circospezione.
"Salve, ti ricordi di me?"
L'uomo era stato in politica anni prima e i due si erano frequentati, ma poteva anche essersi dimenticato di lei.
I due passarono dai convenevoli di rito ad una intricata conversazione politica. Lei cercò di portarlo dalla sua parte, spiegandogli una parte del piano, lui, passò dal reticente al furioso e alla fine tentò addirittura di convincere lei a lasciare la sua vita e restare nel parco.
Fortunatamente Serena riuscì in un qualche modo a sottrarsi da quella morsa e vista l'inefficenza delle sue parole si allontanò lasciando l'uomo solo sulla panchina.
Io, per il resto della notte mi dedicai a sgunzagliare i miei ghoul. Al chimico, dopo le informazioni preziose di Charles, chiesi di indagare se c'erano nuove raffinerie in città, la droga doveva pur essere sintetizzata da qualche parte mentre a Valery ex prostituta diedi il delicato compito di diventare intima con il Mandarino.
La notte successiva non combinai nulla di particolare, feci il mio solito giro per farmi notare ma senza ottener alcun risultato, poi, per trastullarmi un po' andai al circolo dove il mio "gregge" si riuniva per parlar di complottismo. Lì ne approfittai per chiedere di farmi fare i documenti falsi per John, poi decisi di andare a casa di Valery per sapere cosa avesse scoperto.
Con mia sorpresa, la sua coinquilina, mi disse che era uscita in tarda mattinata e non era ancora rientrata.
"Appena rientra mi faccia chiamare, se non sento nulla passerò nei prossimi giorni" dissi uscendo un po' preoccupato "poteva essere che fosse stata scoperta? Dovevo indagare..."

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