domenica 24 aprile 2016

Emmerald

Ci fu una grande esplosione, la ragazza riuscì ad uscire dall'edificio appena in tempo, corse verso un'altro capannone quasi sicura di essere ancora inseguita. Quando si fermò per riprendere fiato si nascose dietro ad un muro.Si piegò sulle ginocchia e chiuse gli occhi, ebbe un lieve capogiro poi il tutto si ristabilì e sporgendosi appena guardò il capannone da dove era uscita, era in fiamme e un denso fumo nero si levava in cielo oscurando di tanto in tanto il sole.
Non vide nessuno, allora guardò alle proprie spalle. Il capannone era stato abbandonato da tempo, i portoni in metallo che una volta chiudevano la struttura era posati a terra contorti e anneriti probabilmente da un incendio o un'esplosione avvenuta qualche anno prima.
Restando aderente al muro si spostò fino all'ingresso, guardò all'interno e vide due uomini che stavano venendo verso di lei.
Dovevano essere dei mercenari mandati da Whitmild, riuscì a vedere che erano armati il primo teneva in mano una pistola piuttosto ingombrante probabilmente con varie funzioni, l'altro una carabina di grosso calibro.
Doveva agire in fretta ma con discrezione, prese la propria arma, controllò il caricatore e poi la carica elettrica, abbassò il visore sugli occhi e premette un piccolo tasto arancione sul lato destro del collo.
Avvertì un sibilo e poi un leggero ronzio che le procurò un brivido lungo la schiena.
Tornò a guardare all'interno del capannone, poi avvertì un rumore sopra la sua testa e vide un drone, era piccolo e senza armi, probabilmente si trattava di un modello spia, la stavano cercando e doveva fare in fretta.
In tutta sicurezza, incrociando le dita della mano destra dietro la schiena entrò nel capannone, vide ammassati in un angolo delle casse e si gettò dietro di queste, poi guardò la reazione dei due uomini.
Nessuno dei due sembrò averla vista, solo quello armato di pistola, una volta che ebbe guadagnato il riparo guardò nella sua direzione.
"Hai sentito niente?" disse riprendendo a guardare verso l'ingresso.
"No" poi si portò il dito indice all'orecchio e rimase un attimo in silenzio "il drone segnala uno strano movimento all'ingresso, potrebbe avere indossato una tuta estraniante".
L'altro uomo si schiarì la gola poi si toccò la tempia sinistra e una fine pellicola gialla gli coprì l'occhio, l'altro lo imitò prontamente.
La ragazza, dietro alle casse guardò i due, ora sapeva di poter essere nuovamente individuata, probabilmente il visore giallo aveva la proprietà di vedere sagome camuffate, prese la pistola e spostò il check verso destra "ora si fa sul serio" pensò, cercando di inquadrare i due bersagli.
I due uomini scandagliarono la zona davanti a loro e quello armato di carabina fece un cenno eloquente al secondo, indicando le casse.
Emmeralad prese un respiro profondo, poi uscì dal propri nascondiglio puntando l'arma verso i due uomini e senza pensare sparò alcuni colpi.
Piccoli lampi blu accesero la canna della pistola e poi implacabili si diressero verso i bersagli.
L'uomo con la carabina fu investito dalla carica elettrica in pieno volto, i suoi tratti si irrigidirono, gli occhi strabuzzarono e smise di respirare. Ebbe un tremito poi si accasciò al suolo.
Il secondo fu colpito solo di striscio alla spalla sinistra, perse completamente la sensibilità nel braccio e la mano si informicolò, ma ebbe la prontezza di riflessi di puntare l'arma verso la ragazza che era uscita allo scoperto ed esplose alcuni colpi.
I due colpi rimbombarono nel capannone, il primo proiettile si perse alle spalle del bersaglio, il secondo andò a segno. Emmerald fu gettata indietro, cadde a terra, avvertì un dolore forte alla coscia sinistra e una leggera macchiolina rossa si estese sulla tuta.
A fatica, tornò strisciando, dietro le casse, poi si toccò la gamba per valutare i danni, il colpo fortunatamente non aveva reciso nessuna arteria, ma era penetrato nel muscolo e probabilmente avrebbe dovuto ricorrere a cure mediche se non voleva perdere l'uso dell'arto.
Tornò a spirare fuori dal suo nascondiglio, non vide nessuno, allora ebbe un tremito e sentì crescere la paura.
L'uomo sapeva dove si nascondeva e ora giocava al gatto con il topo, doveva assolutamente prevedere la sua mossa e se possibile anticiparla.
Si accucciò nuovamente e trattenendo il respiro tentò di ascoltare ogni minimo rumore.
L'uomo nel frattempo aveva trovato un riparo dietro ad un macchinario piuttosto ingombrante, l'arto sinistro era ancora inservibile e ora l'insensibilità si stava estendendo anche alla faccia, doveva fare in fretta altrimenti non sarebbe più stato in grado di muoversi.
Si mosse lentamente dietro al macchinario cercando una buona posizione per poter colpire la ragazza, quando fu certo di averla trovata preparò la propria arma per il colpo mortale.
Emmerald nel frattempo aveva attivato il visore sul braccio destro e stava scandagliando il capannone "bella la tecnologia" disse fra sé e sé quando individuò la massa rossa e calda del suo aguzzino.
Prese dalla cintura un piccolo oggetto, e sollevandosi lo lanciò nella direzione del macchinario che si frapponeva fra sé e il nemico.
Ci fu una luce rossa, poi un boato, schegge di metallo si diramarono ovunque e Emmerald vide il bersaglio a terra, senza indugiare prese la mira e gli vomitò addosso tutto il caricatore della propria arma.
Il corpo dell'uomo crivellato di corpi si dimenò per qualche secondo, poi rimase immobile.
Per ora era finita, ora doveva solo pensare a come uscire da lì e velocemente...

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