sabato 8 agosto 2015

Il mago trasformista

Imboccando la stretta strada carovaniera il nano avvertì immediatamente la presenza ingombrante del padrone di casa.
Aveva sentito parlare di un vecchio mago che abitava quella landa sperduta, gli avevano detto che era vecchio e avido, non molto ospitale e solitario. Ultimamente nessuno lo aveva più visto, dopo che aveva preso parte alla battaglia di Chula. La battaglia era stata vinta a fatica dalla fazione degli elfi e umani, ma il mago che guidava le truppe di orchi, goblin e altri abomini probabilmente istruiti da lui stesso, non era morto, quando aveva visto che la superiorità numerica delle sue truppe stava venendo meno, decise di fuggire, o meglio scomparire.
Khellendrox come tutti i nani, non erano stati chiamati in causa, probabilmente per via degli elfi dei boschi che da sempre non nutrono molta fiducia negli abitanti delle montagne.
Ora era lì, guardò la strada e le strane conformazioni rocciose laviche che la costeggiavano, Alartes al suo fianco fece un gesto con a mano che lo colpì "scaramanzia" disse con un filo di voce, facendo avanzare il cavallo.
Quando furono a metà del cammino Alartes fermò il cavallo, il nano al suo fianco fece lo stesso con la sua cavalcatura "voi non avvertite nulla?" chiese il guerriero mettendosi la mano destra sopra gli occhi ed osservando le sommità delle rocce.
Khellendrox si guardò attorno, poi socchiuse gli occhi e pronunciò alcune parole in una lingua arcaica e immediatamente una figura nera gli comparve davanti, tenendo gli occhi chiusi volse il capo a destra e a sinistra, poi si fermò di colpo, quando aprì gli occhi lo vide. Era immenso, stava appollaiato sulla sommità di una roccia che sembrava un pilastro. Le ali avvolgevano la sommità della conformazione rocciosa e il capo era rivolto verso di loro, i suoi occhi rossi li stavano scrutando, lui invisibile ad occhio umano si sentiva potente.
"Ci sta osservando" disse Khellendrox ad Alartes che aveva smesso di guardarsi attorno e guardando il nano mostrò un po' di impazienza.
"Allora non mi sbagliavo?" disse spronando il cavallo con i tacchi degli stivali "dobbiamo fare come se niente fosse, o è meglio attendere che egli si degni di farsi vedere?"
"Non abbiamo il potere per affrontarlo, quindi meglio proseguire, nel caso volesse fermarci, sono certo lo farà senza difficoltà alcuna" replicò il nano spronando a sua volta il mulo.
Il mago stette appollaiato sulla rocca ancora qualche minuto, continuando ad osservare i due che stavano transitando sul sentiero, poi spiegò le ali e, sempre invisibile, attraversò la gola volteggiando sul nano e sul guerriero.
Quando giunsero alla fine della gola il guerriero tirò un sospiro di sollievo, il nano al suo fianco non fece altrettanto, anzi voltò il mulo e nuovamente socchiuse gli occhi.
Fu a quel punto che entrambi videro la creatura nera, sfruttando le correnti ascensionali, fece nuovamente un giro sopra la gola, poi elegantemente scese posandosi a terra.
Il guerriero portò immediatamente la mano all'elsa della spada, un gesto istintivo, che fermò d'impulso conoscendo le potenzialità di quella bestia.
Il nano dopo aver terminato la preghiera riaprì gli occhi, sembrava sollevato.
Il drago iniziò a rimpicciolirsi, le ali si chiusero dietro la schiena e gli enormi arti posteriori si radrizzarono, anche la testa divenne più tondeggiante, infine assomigliò in tutto e per tutto ad un vecchio. Vestito di nero si reggeva appoggiandosi ad un bastone nodoso "cosa siete venuti a fare da queste parti?" chiese con un tono di voce che intimorì i due viaggiatori.
Fu il nano a rispondere per entrambi "Potete mago, siamo solo di passaggio, diretti a Chulalai non potevamo fare altrimenti".
Il mago fece un passo verso di loro come se non riuscisse a vederli bene o per prepararsi a scatenare su di loro un incantesimo a corto raggio, quando si fermò, ad una decina di metri sembrava essere molto stanco.
"Non tollero che si oltrepassi il confine senza che io ne sia a conoscenza" disse nuovamente il mago "ma tu devi essere Khellendrox, colui che ha ucciso un drago a morsi".
Sul viso di Alartes comparve un sorriso e a stento riuscì a trattenere una fragorosa risata.
Il nano invece restò serio "è solo una storia che si racconta ai bambini per farli stare calmi" disse "non penserete che sia venuto per mordere la vostra coda?".
Il mago rise "se mai foste venuto per tal motivo, non mi sarei certo degnato il disturbo di tramutarmi nella mia misera forma umana".
"Per quanto riguarda il ritorno, passeremo dall'altra parte, promesso" disse Khellendrox storcendo la bocca.
Alartes avrebbe voluto dissentire ma preferì restare in silenzio per non smuovere il sistema nervoso del mago che sembrava pronto ad agire.
"Bene, allora voltatevi e proseguite" disse nuovamente, poi il suo corpo iniziò a raggomitolarsi, sicuramente preparandosi per una nuova trasformazione.
Alartes e Khellendrox non se lo fecero ripetere una seconda volta, girarono le cavalcature e dopo averle spronate nuovamente uscirono dalla gola e si immersero nella vegetazione si di lì a poco li avrebbe sommersi.


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