giovedì 31 marzo 2016

La chiave del maligno


L'uomo, piuttosto anziano, si era presentato al convento sudato e sporco, teneva tra le mani tremanti un panno coloro verde cupo, raggiunta la maestosa struttura in pietra, aveva guardato per un istante la torre campanaria, poi aveva bussato energicamente alla porta sperando di potersi liberare al più presto del fardello che pesava tra le sue mani. 

Quando il padre guardiano andò ad aprire egli fece un goffo inchino e poi consegnò l'involto al frate che lo guardò con sguardo interrogativo.
"Buon giorno padre" furono le sue uniche parole prima di fare dietrofront e riprendere velocemente il sentiero che lo aveva portato fino al convento.
Il frate, aveva indugiato alcuni istanti guardando la sagoma del contadino farsi sempre più piccola, poi aveva riscavalcato la soglia in legno e si era chiuso la porta alle spalle.
Il panno doveva contenere qualcosa di pesante, probabilmente in ferro e dalla forma assai bizzarra, doveva immeditamente portarlo a Padre Bernardo, lui sicuramente avrebbe saputo cosa farne.
Davanti alla cella del padre superiore bussò delicatamente poi attese, dall'altra parte non si fece attendere la voce profonda del vecchio frate che governava sulla piccola confraternita "venite avanti".
Padre Guglielmo aprendo la porta si era guardato attorno, aveva individuato il frate allo scrittoio e senza dir nulla gli si era accostato "l'ha portato un contadino" appoggiando il pesante fardello sul tavolo.
L'anziano frate aveva scostato i lembi di stoffa verdastra, lentamente come se stesse praticando un rito, poi aveva tolto il panno e lasciato l'oggetto sul tavolo l'aveva osservato senza parlare. 
"Secondo voi di cosa si tratta?" aveva chiesto al frate più giovane che a sua volta aveva osservato l'oggetto restando in religioso silenzio.
"Non saprei padre, non ho mai visto nulla del genere".
Padre Bernardo aveva preso in mano l'oggetto freddo e pesante l'aveva girato e rigirato e il pezzo sovrastate si era mosso, quindi con le dita aveva tentato di rimuovere il pezzo che prima si era mosso ma l'unica cosa che gli era riuscita era stata quella di far ruzzolare su un altro lato del cubo sottostante il pezzo a stella che stava sopra.
"Non capisco" disse posando nuovamente l'oggetto sul tavolo, "servirà l'occhio esperto dell'iniquisitore, non vorrei si trattasse..." le parole gli morirono in gola, guardandosi le dita vide che avevano preso uno strano colore scuro e che la macchia da prima solo sui polpastrelli si stava diffondendo e presto raggiunse il polso.
"Andate a chiamarlo presto" disse con un filo di voce.
Padre Guglielmo spostò lo sguardo dalle mani del frate anziano all'oggetto che se ne stava sul tavolo, poi tornò a guardare padre Bernardo "vado, vado".
Il padre guardiano uscì veloce dalla cella del padre superiore e incrociando Adelmo lo incaricò di scendere al villaggio e cercare del prete, "non rivolgerti a quello giovane che è appena arrivato ma quello anziano, l'inquisitore e digli di far presto".
Adelmo ignaro dell'accaduto aveva chinato il capo ed era uscito di fretta dal convento.
Padre Gugliemo nel frattempo era tornato a far visita a Padre Bernardo giusto in tempo per vederlo avvizzire e spirare.
Dopo essersi inginocchiato al suo capezzale, dove il padre anziano aveva fatto in tempo a sdraiarsi, e aver detto un Padre Nostro e un Eterno Riposo, era uscito dalla cella chiudendo la porta a chiave e si era diretto alla campana che solitamente veniva suonata per le orazioni e per i pasti.
Con tutta la forza che aveva ancora nelle braccia aveva tirato la corda lasciando che il batacchio della campana di bronzo penzolasse battendo ritmicamente al suo interno.
Gli altri frati, non essendo ora né di orazioni né tanto meno del pranzo si erano radunati piuttosto celermente intorno a Padre Guglielmo che aveva spiegato per sommi capi l'accaduto "... e mi raccomando che nessuno entri nella cella di Padre Bernardo" si era raccomandato rimandando poi i frati alle loro occupazioni e tornando verso l'ingresso sperando nell'arrivo di padre Adelmo e dell'inquisitore.
Qualche tempo dopo bussarono alla porta massiccia del convento e Guglielmo si affrettò ad aprire. Con suo rammarico vide solo padre Adelmo che dopo un sorriso forzato lo mise al corrente di ciò che gli aveva raccomandato l'inquisitore.
"Sua eccellenza mi ha raccomandato di isolare la cella di Padre Bernardo, di non far entrare nessuno, lui verrà appena possibile e inizierà a far le debite ricerche" padre Adelmo sembrò pensieroso "ah sì, ha poi aggiunto di preparare delle provviste per sè e per gli altri che verranno con lui".

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