Monghish
scese i tre gradini ed entrò nella tomba seguita da Alartes. La donna
iniziò ad esaminare le pareti sulle quali vi erano incisi dei segni
"peccato, sono quasi tutti illeggibili" disse tra sé e sé, poi prese un
pennellino dalla borsa e accostatasi alla parete più a est prese a
passarla con il pennello. Alartes, alle sue spalle osservava la donna
senza dire nulla, poi una luce uscì da quel pennello e le incisioni presero a brillare. Shin rimasto sulla porta quando vide quella luce capì immediatamente
che l'oggetto utilizzato dalla bibliotecaria doveva essere magico.
"Qui abbiamo finito" disse Monghish riponendo il pennello.
"Sai dove dobbiamo andare?" chiese Alartes incredulo.
"Certo, andiamo" intimò la ragazza come se avesse tutto d'un tratto fretta di uscire da quella tomba.
I tre uscirono e il caldo della mattina gli tolse il fiato per qualche
secondo. Khellendrox era ancora accanto a Jeshua amentre Alak era andato
a prendere il carretto e i cavalli.
"Ho fatto" disse Monghish avvicinandosi al nano "possiamo andare".
Khellendrox ordinò a Alartes e Alak di caricare Jeshua sul carro "lei
deve riposare ed essere sorvegliata almeno per le prossime quarantotto
ore, temo sia infetta".
La bibliotecaria fece un cenno con la testa e
salì sul carro, dietro, dopo che Alak e Alartes ebbero sistemato la
ranger si sedette Khellendrox, "starò io qui, voi andate pure con i
cavalli".
Alak e Alartes salirono sui rispettivi cavalli e così fece anche Shin.
Nel frattempo il sole in cielo si stava lentamente oscurando.
Khellendrox osservò per un attimo il fenomeno "un eclissi, decisamente non di buon auspicio".
Il gruppo si mosse veloce, abbandonando la tomba alle loro spalle e riprendendo il sentiero.
Il sole oramai coperto per buona parte della superficie non scottava
più come prima, anzi, al contrario, l'aria si era fatta gelida.
Percorsero per un'ora la strada carovaniera senza incontrare nessuno,
poi, quando raggiunsero il canyon Monghish alzò il braccio destro e
indicò un punto sopra la collina "fermi, guardate là"
Tutti si
voltarono verso la direzione indicata dalla donna, una creatura alata
era ferma immobile sulla cima della montagna e dietro sé oramai il sole
era scomparso del tutto.
"Preparatevi" disse Shin "quando ci sarà buio la creatura piomberà sicuramente su di noi".
Alle parole del mago Alak e Alartes scesero da cavallo e sguainarono le spade preparandosi allo scontro con il mostro alato.
Shin scese a sua volta e diede una leggera pacca al cavallo che galoppò verso alcune grotte.
Khellendrox decise di restare sul carro, guardò Jeshua che aprì gli
occhi in quell'istante. Le pupille erano diventate rosse e l'iride
completamente bianca, sorrise al nano, poi tentò di alzarsi
puntellandosi con le mani, ma lo sforzo fu esagerato per le forze
residue della donna e così ella cadde nuovamente sulla schiena, il
sorriso fu sostituito da una smorfia di dolore.
Il nano gli pose una mano sulla fronte poi disse alcune parole con un filo di voce e la donna si addormentò.
Monghish nel frattempo aveva impugnato arco e incoccato una freccia preparandosi a mirare sul mostro che incombeva su di loro.
Furono attimi lunghissimi, poi venne buio.
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