Monghish,
il nano e Shin in breve tempo abituarono i loro occhi all'oscurità così
fece anche Alak. Alartes al contrario dovette accendere una torcia che
posò a terra vicino ai suoi piedi.La creatura alata appena fu buio spiccò il volo e dopo aver fatto due giri sopra le proprie prede scese in picchiata su Jeshua.
L'arcera elfa seguì la traiettoria di discesa del mostro e a pochi metri da terra scagliò la propria freccia con violenza.
Il dardo prese fuoco e andò a colpire il drago che aprì la bocca e
sputò fiamme sul nano e su Jeshua addormentata al suo fianco.
Il chierico, pregò il divino e riuscì appena in tempo ad erigere uno scudo di energia che limitò i danni.
La bibliotecaria già affetta dalla maledizione del nonmorto, colpita
dalle fiamme del drago aprì nuovamente gli occhi e allungò le braccia
verso Khellendrox cercando il suo collo.
Il nano che era intento
nella preghiera di protezione non si accorse di quell'attacco e, colto
alla sprovvista, cadde a terra sopraffatto dall'incredibile forza della
donna.
Il drago, tornò a volteggiare sulle proprie prede ma prima
che potesse tornare a colpire, il mago, finito di recitare il suo
incantesimo tentò di immobilizzarlo, dalle sue mani aperte verso la
creatura scaturì un onda azzurra che illuminò il cielo rossastro e colpì
la bestia.
Le ali del drago si immobilizzarono all'istante ed egli planò sulla sabbia affondando.
Alak e Alartes che fino ad allora erano rimasti spettatori corsero
verso la creatura e lo colpirono ripetutamente con le spade trafiggendo a
fatica la spessa corazza.
Monghish, presa un'altra freccia dalla faretra tornò a mirare la creatura e ancora una volta. il suo colpo fu preciso.
Il drago, si riprese velocemente, scosse la coda e colpì entrambi i
guerrieri che lo stavano colpendo ripetutamente, Alak volò a terra
tramortito mentre Alartes rimediò una brutta ferita al braccio destro.
Khellendrox, nel frattempo, ancora sopraffatto da Jeshua che sopra di
lui tentava di morderlo, raccolse tutte le sue forze e spinse lontano la
donna posseduta che ruzzolò sul terreno sabbioso a pochi metri da lui.
Il sole nel frattempo stava tornando visibile e Alartes, malgrado fosse
ferito, riuscì a colpire nuovamente il drago prima che questi, spiegate
nuovamente le ali spiccò nuovamente il volo.
Shin inginocchiato a
terra prese una manciata di sabbia, disse alcune parole e poi avvicinata
la bocca al palmo della mano destra vi soffio sopra, la sabbia
contenuta volò verso il drago e si trasformò in una miriade di piccoli
frammenti di ghiaggio appuntito che colpirono la spessa corazza della
creatura alata.
Il drago, ferito tornò ad aprire la bocca con
l'intento di fiammeggiare nuovamente i suoi nemici, le fiamme si
divisero in due piccole fontane, la prima si scaricò su Alak e Alartes,
la seconda andò a colpire il mago.
Alak svenne per il dolore e
Alartes, riuscì a ripararsi dietro allo scudo che poi dovette lasciar
cadere a terra oramai inservibile.
Il sole tornò a rischiarare la
giornata afosa e Khellendrox una volta controllata Jeshua, chiese
nuovamente aiuto al Divino e pronunciate le parole della preghiera, fece
scendere sul drago una colonna di fuoco che lo fece precipitare a
terra.
Alartes e Shin si avvicinarono alla bestia e gli diedero il colpo di grazia.
Khellendrox, si avvicinò ad Alak e iniziò a curarlo, poi guardò Alartes che non versava in migliori condizioni.
"Sarà meglio trovare un riparo, Alak e Alartes hanno bisogno di cure e
Jeshua potrebbe toranre a svegliarsi, dobbiamo trovare il modo per
liberarla dalla maledizione che la costringe ad azzannare i propri
compagni".
Monghish e Shin si incaricarono di cercare una grotta
dove avrebbero passato alcune ore al fresco e fortunatamete, ai piedi
della montagna la trovarono.
Il gruppo si rifugiò nell'anfratto roccioso e Khellendrox riuscì a curare sia il mezzosangue che il guerriero.
"Domattina ripartiremo, ci attende un lungo viaggio" disse Khellendrox
guardando i due malati e poi gettando uno sguardo a Jeshua che riposava
"passeremo da Nhiul".
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