La
donna era seduta ad una scrivania ingombra di pergamene e libri, curva,
teneva in mano uno strano oggetto e sembrava stesse scrivendo o
disegnando qualcosa, il nano entrò e richiuse la porta alle sue spalle.
Alle pareti gli scaffali erano ricolmi di libri e un'altra donna era
salita su una scala e stava riponendo dei tomi piuttosto voluminosi, fu
lei ad accorgersi del nuovo arrivato, posò i libri sulla scansia e lo guardò senza fiatare.
"Salve, mi manda il conte Hokliff, dice che voi siete le migliori
cartografe e guide della zona" poi spostò lo sguardo da una donna
all'altra vedendo solo ora che erano entrambe molto giovani "ho qui la
piantina di una città e vorrei che la esaminaste".
La donna che era sulla scala scese velocemente i gradini "sedetevi mastro nano" disse con voce sottile.
L'altra, aveva smesso di lavorare alla pergamena, posò lo strano
oggetto che per un breve istante lampeggiò, poi guardò il nano "dunque
voi siete Khellendrox".
Il nano rimase stupito, la donna doveva
avere delle doti di preveggnza, infatti nessuno sapeva del suo arrivo a
parte il conte "dite bene" avvicinandosi alla scrivania e sedendosi su
una delle sedie di fronte a questa "ecco" frugando nella sacca "ecco la
pergamena" posandola sul tavolo.
La bibliotecaria la srotolò e la
posò sul tavolo, dietro di lei arrivò l'atra donna e insieme la
guardarono rimanendo in silenzio per qualche secondo "interessante"
disse la prima "e... dove l'avete trovata?".
La donna che stava in
piedi dietro alla bibliotecaria mise una mano sulla spalla di
quest'ultima "siamo curioselle" in tono scherzoso.
Prima che
Khellendrox potesse rispondere alla domanda le due donne iniziarono un
discorso che sembrò accendersi col passare del tempo, la lingua, risultò
incomprensibile al nano che non si prese la briga di ricorrere ad un
incantesimo per capire di cosa stessero parlando le due.
Si schiarì
la gola e poi attaccò a dire, alzando il tono "in uno dei miei viaggi
nel deserto del Hornug, ho scoperto una tomba, l'ho epurata dagli
spiriti immondi che l'abitavano e..." stava per finire il racconto
quando le due donne, forse colpite dalle parole del nano cessarono
immediatamente il loro battibecco "e?" chiese la più minuta delle due.
"e... ho trovato la pergamena" concluse il nano.
"Si tratta di una città che si riteneva scomparsa, dovremo tornare in
quella tomba per avere altri indizi sull'ubicazione della cittadella" si
alzò e prese una sacca iniziando ad infilarci dei libri "Io sono
Monghish e lei è Jeshua" guardando la compagna di lavoro "su, su
preparati non c'è altro tempo da perdere.
Jeshua che era rimasta
incantata e pensierosa alle parole del nano prese a sua volta una sacca e
iniziò a riempirla con oggetti di tutti i tipi.
"Partiremo subito, il duca sarà ben felice di prestarci uno dei suoi carri".
"Penso non avrà problemi" disse il nano "con noi verranno anche i miei fidati uomini".
Le due donne guardarono contemporaneamente il nano e sempre allunisono "uomini?".
"Sì certo, non vorrete andare nel deserto io e voi sole?".
Alzarono le spalle "non staremo certo a perder tempo a convincervi
mastro nano" come se conoscessero perfettamente la testardaggine di
Khellendrox.
"Bene andiamo".
I tre uscirono dalla biblioteca e
scendendo le scale si diressero verso il cortile esterno dove Shin, Alak
e Alartes, fiduciosi nell'opera di convincimento del nano, li stavano
attendendo.
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