domenica 27 marzo 2016

Smyrne e l'uovo

Lo strano oggetto era avvolto da una leggenda piuttosto nefasta, tanto tempo fa, un uomo venuto da nord aveva raggiunto il confine dell'impero di Khellendrox. Il nano, di istanza alla guardiola lo aveva fermato e gli aveva chiesto cosa lo portasse così distante da casa.

"Sono venuto per l'uovo di Smyrne".
Il nano aveva già sentito quel nome e conosceva ciò che si diceva sul suo conto "messere la principessa Smyrne temo non abbia piacere che si vada in visita alla sua corte, soprattutto se le vostre intenzioni sono quelle di vedere ciò che ella ha di più prezioso".
L'uomo guardò il nano e sorrise "sarà lei a decidere".
La guardia non potendo trattenere o far cambiare idea allo straniero lo fece passare e lo guardò a lungo camminare verso il bosco dove, una volta raggiunti i primi arbusti, scomparve tra la vegetazione.
Mhultkov, questo era il nome dell'uomo venuto dal nord, raggiunse la corte della principessa Smyrne dopo alcuni giorni di cammino, alla porta della fortezza chiese alle guardie di poter parlare con la sovrana. Naturalmente i due soldati avevano respinto le sue richieste fino a quando, lui, non aveva tirato fuori dalla borsa una sgualcita pergamena e dopo aver rotto il sigillo ne aveva letto il contenuto.
Alla fine della lettura i due soldati avevano spalancato il portone alle loro spalle e avevano lasciato passare lo straniero.
Mhultkov aveva salito le scale in marmo e aveva raggiunto la stanza dove la principessa era solita passare la maggior parte del suo tempo, aveva bussato leggermente e non sentendo nessuna risposta provenire dall'interno aveva lentamente abbassato la maniglia e spinto verso l'interno la porta riccamente adornata di pietre preziose.
Smyrne era seduta su una poltrona, teneva in mano un pennello e stava dipingendo su una tela il panorama che vedeva dalla finestra vicino a lei.
L'uomo si presentò e fece solo un passo verso la donna, poi si inginocchiò e attese che la principessa dicesse qualcosa.
La donna, che non l'aveva degnato neppure di uno sguardo proseguì a tracciare linee vermiglie sulla tela bianca, poi, passati alcuni minuti staccò lo sguardo dalla tela e guardò l'uomo che era rimasto in quella posizione e muto ad aspettare.
"Alzatevi Mhultkov e ditemi, per quale motivo dovrei farvi vedere il mio uovo?
Lo straniero non mosse un muscolo, per nulla impressionato dal fatto che la donna conoscesse il suo nome e il motivo della sua visita, incrociò lo sguardo di lei, poi mosse gli occhi e sondò la stanza alla ricerca dell'oggetto dei suoi desideri.
"Potrebbe essere che lo troviate, ma poi, cosa ne vorreste fare?" disse nuovamente la principessa seguendo lo sguardo di lui un po' divertita.
Mhultkov si alzò e sospirò "il vostro incantesimo non riuscirà a tenermi nascosto la sua posizione, se conoscete il mio nome saprete anche che..."
"...che voi siete un potente mago guerriero e che pensate che l'uovo vi appartiene" finì la frase Smyrne.
Al mago non rimase che annuire muovendo il capo.
"Mi avete convinta, vi farò vedere l'uovo ma voi non potrete in alcun modo toccarlo".
L'uomo non obiettò e rimasto in silenzio seguì i passi di lei fino ad un tavolo completamente sgombro, poi seguì i suoi gesti e infine, quando lei tornò verso di lui l'uovo divenne visibile tra le sue mani.
"Ecco l'uovo" disse la donna arrestandosi ad alcuni passi da Mhultkov.
L'uomo fece un passo avanti e allungò una mano, a quella reazione la principessa ne fece uno a ritroso e coprì luovo con la lunga manica della sua tunica.
"Vi avevo detto che non avreste potuto toccarlo".
"Mi rincresce, ma sembra come se il vostro uovo mi stia chiamando" tentò di scusarsi il mago.
La principessa tornò a scoprire l'uovo che iniziò a brillare.
Il mago si inginocchiò come se fosse in adorazione, poi socchiusi gli occhi iniziò a sussurrare una canzone.
Smyrne ne rimase affascinata, la melodia pur se cantata ad un tono quasi impercettibile giunse alle sue orecchie forte e chiara, lei avvertì un lieve capogiro, poi tutto si fece buio. Quando tornò a vedere le cose erano notevolmente cambiate, non sapeva spiegarsi la sua posizione e tanto meno come fosse impossibilitata a muoversi, aveva perso la sua tunica ed era avvinghiata all'uovo che prima teneva in mano, ma ancor più strano, non aveva più forma umana ma aveva assunto la sua forma primordiale. Il drago che era in lei aveva preso nuovamente il sopravvento e ora era diventata un tutt'uno con l'oggetto che aveva custodito per secoli.
Poco distante Mhultkov era ancora inginocchiato, aveva smesso di cantare ma sembrava essere assorto o addirittura addormentato.
"Vi avevo detto che non sarebbe stato facile per voi avvicinarvi all'uovo" disse Smyrne con voce possente.
Il mago aprì gli occhi e vide l'uovo e il drago sopra di esso "questa dunque è Smyrne la protettrice".
"Questa è la mia vera natura" disse di riflesso il drago che aveva appoggiato la testa alla sommità dell'uovo "avete grandi poteri ma per avere l'uovo dovrete uccidermi e sappiamo entrambi che questo non è affatto possibile".
Mhultkov rise talmente forte che l'eco delle sue risa raggiunse tutti gli angoli della piccola cittadina fortificata, una delle guardie, raggiunse la porta e bussò energicamente "tutto bene principessa?" chiese senza entrare.
Smyrne, sicura di sé rispose senza indugio "andate, andate" poi il suo sguardo tornò verso l'uomo che sembrava prendersi gioco di lei "cosa vi fa tanto ridere?".
"Cara principessa, voi siete già mia, e non ho nessun bisogno di combattervi, anzi, ora che conosco la vostra natura sono sicuro che l'uovo non potrà mai cadere nelle mani sbagliate. Uno gnomo mi aveva parlato della vostra bellezza e dell'uovo ma io non avevo creduto fino in fondo alle sue parole".
"Non temete messere, altri verranno a cercare l'uovo e vorranno sottrarmelo ma sappiamo entrambi che non lo avranno mai".
Mhultkov parve soddisfatto, girò le spalle alla principessa e tentò di muovere un passo verso la porta, immeditamente si accorse di non potersi muovere.
"Da cacciatore a protettore. Vi piace questo nuovo incarico che ho pensato per voi?".
Il mago tornò a guardare il drago "come avete detto?"
Fino a quando non avrete sciolto l'incantesimo io non potrò tornar fanciulla, ma se voi dovesse scioglierlo sapete bene che prima dovreste affrontarmi e quindi morire, per cui ho pensato che dovrete restare qui a lungo, visto che tenete alla vostra vita più di ogni altra cosa".
Mhultkov scosse le spalle "incastrato dalla mia stessa magia"
"In fondo si tratta di una vostra scelta, morire liberandomi da questa situazione o restare mio prigioniero a vita".
"E voi, voi come farete, non potrete certo mostrarvi in pubblico, ogni vostro suddito avrebbe paura nel vedervi in questa nuova veste".
"I miei sudditi conoscono già la mia natura, solo voi non avete creduto alle parole dello gnomo".
Il mago rise nuovamente "siete in fallo mia signora, e presto ve ne accorgerete".
La principessa si mosse avviluppandosi ancora più stretta alla sfera biancastra, poi d'un tratto le sue squame si irrigidirono, riuscì a dire solo poche parole "cosa, mi, sta, succedendo?"
"Nulla di nulla, solo quello che avevo pensato sarebbe successo" disse l'uomo avvicinandosi all'uovo e al drago d'argento che lo stringeva a sé "voi venite con me, d'ora in avanti solo i vostri occhi funzioneranno a dovere, il resto del vostro corpo sarà immobile prigioniero-guardiano dell'uovo così che a nessuno venga in mente di metterci le mani sopra".
A Smyrne non rimase altro che sbattere le palpebre, i suoi splendidi occhi verdi divennero per alcuni secondi screziati di blu e rosso, poi tornarono del loro colore naturale.
Il mago ebbe un tremito, sapeva in cuor suo che prima o poi il drago avrebbe ripreso a volare e allora avrebbe dovuto trovare il modo per ucciderlo, solo allora e aveva ancora del tempo a disposizione per trovare la soluzione, tanto tempo...

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