giovedì 7 aprile 2016

Brethil/3

Raggiunto il lago si guardò attorno, l'acqua, leggermente increspata dal vento si estendeva a perdita d'occhio, non ricordava di aver mai visto quello specchio d'acqua e questa cosa un po' la infastidì "possibile che io non riesca a ricordar nulla di tutto questo?" si chiese cercando delle risposte che non giunsero.

Camminò lentamente lungo la sponda, una volta abbandonato il manto erboso si spinse fino alla sabbia che lembiva l'acqua dolce e i suoi piedi affondarono nella coltre grigia, calda eccogliente sembrarono cercare di imbrigliarla al terreno, ma lei, senza difficoltà, tornò a camminare lasciando alle sue spalle le sue orme.
Alzò nuovamente lo sguardo sperando di vedere la figura che prima aveva visto solo di sfuggita, quell'ombra che aveva intravisto tra i rami a quanto pare non era al lago come aveva promesso il vento. Infatti, guardando in ogni direzione non vide nulla, era sola.
Camminò a lungo restando sulla battigia, poi finalmente vide in lontananza una figura umana. Alzò la mano e si apprestò a fare un cenno di saluto. L'altro parve non accorgersi del suo gesto, infatti, rimase intento a ciò che stava facendo.
Brethil decise di avvinarsi, poteva forse essere lui l'ombra che aveva scorto prima tra la vegetazione?
Quando fu abbastanza vicino da poterlo vedere bene, un dubbio l'assalì. La figura a pochi passi da lei era quella di un uomo piuttosto anziano, probabilmente un pescatore, non poteva certamente balzare da un ramo all'altro per poi scomparire così velocemente. Quasi rassicurata da quella visione si avvicinò ulteriormente e questa volta salutò tentando di essere il più cordiale possibile.
L'uomo al sentir la voce argentina della folletta si rizzò in piedi e sul suo viso si disegnò un largo sorriso.
"Salve" disse con voce profonda uscendo dalla barca dentro la quale stava armeggiando con delle corde o delle reti.
La folletta gli corse incontro e i due furono presto al cospetto "salve" salutò di rimando Brethil.
"Ti stavo aspettando" disse l'uomo.
Brethil rimase di stucco e probabilmente sul suo viso si dipinse un'espressione piuttosto eloquente, infatti l'uomo iniziò a ridacchiare.
"Sì, ero io quello di prima" disse, poi voltando le spalle alla ragazza prese a camminare nuovamente verso la barca "vieni, ti devo far vedere una cosa".
Brethil rimase immobile, guardando le spalle dell'uomo non riuscì a capacitarsi di come lui avesse potuto essere così rapido e soprattutto di come si fosse nascosto alla sua vista in quella maniera, stava per chiedergli qualcosa quando si accorse che si era allontanato troppo "vento, vengo" disse sperando che l'altro si fermasse per aspettarla.
L'uomo si fermò soltanto quando raggiunse nuovamente la barca poi la spinse in acqua, "soffri il mal di mare?" chiese asciutto.
"Non saprei" disse lei mettendo i piedi in acqua per raggiungere l'imbarcazione che galleggiava in pochi centimetri d'acqua.
L'uomo salì e poi aiutò Brethil a fare uguale, "siediti" le ordinò, poi, si sedette a sua volta e prese i remi iniziando a remare energicamente.
La piccola barca si mosse verso il centro del lago, ad un certo punto prese a ondeggiare violentemente, tanto che la folletta dovette puntare i piedi sul fondo e stringere con le mani il bordo di legno.
"Tranquilla, è solo Grinth che viene a vedere chi c'è".
Lei guardò a destra e a sinistra, ma non vide nulla, o meglio, non vide nulla di particolare se non una distesa d'acqua leggermente increspata, esattamente uguale a quella che aveva osservato in precedenza.
"E... chi sarebbe?" chiese curiosa.
"Il re del lago" disse Bontden come se fosse la cosa più ovvia del mondo "non ama i visitatori".
Brethil storse la bocca e curiosa, mollò la presa sporgendosi prima a destra e poi a sinistra per vedere se riusciva a vedere la celebrità.
Grinth doveva essere sotto la barca, pensò la folletta, poi guardando Bontden "e voi come lo sapete?".
"Io abito qui, lavoro qui, difficilmente abbandono il lago".
"Eppure..." iniziò Brethil, voleva dirgli che lei lo aveva visto, nel mezzo della foresta, lui era un bugiardo. Cercò le parole per proseguire ma venne distratta dal salto fuori dall'acqua di un pesce enorme.
Lo guardò uscire e poi rituffarsi e non fu affatto sorpresa quando si ritrovò bagnata da capo a piedi. Il pesce ritornando in acqua aveva schizzato ovunque e la maggior parte dell'acqua lacustre aveva colpito proprio lei, come se fosse il bersaglio di tale rappresentazione.
Brethil fu lì lì per protestare ma rimase in silenzio.
"Grinth è venuto a farti visita, presto ti asciugherai, non preoccuparti".
Si alzò un alito di vento caldo che investì la folletta, inizialmente tremò per l'umidità di cui erano imbevuti gli abiti, poi si accorse che sii stavano asciugando molto velocemente.
"Di cosa dovevi parlarmi?" disse sperando di non commettere errori.
"I mostri sono venuti a popolare i tuoi sogni, gli elfi sono riusciti a ricacciarli indietro ma poi..." iniziò il barcaiolo.
"Cosa nei sai?" chiese brusca Brethil "Cosa nei sai dei miei sogni? E poi? Poi cosa?" incalzò visibilmente agitata.
"Brethil tu sei speciale, sai già cosa accadrà ma devi porta pazienza, tutto ti sarà rivelato, cerca gli elfi" disse l'uomo prima di smetter di remare e poi lentamente scomparire.
La folletta si ritrovò sola, seduta nel mezzo della barca arenata sulla sabbia, guardandosi attorno non vide nessuno, poi guardò ai suoi piedi, un grosso ratto la stava guardando, fece un salto urlando, scese dalla barca e si avviò verso la vegetazione "cosa doveva pensare?" si chiese mentre tentava di raggiungere nuovamente il suo albero.

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