giovedì 7 aprile 2016

Il fuso

Dopo aver riscosso i consensi del duca mi recai alla taverna del paese per festeggiare l'ennesima buona riuscita della missione. Il locale era deserto, solo quattro erano gli avventori che sedevano vicino al camino. Dopo aver ordinato la birra al bancone decisi di sedermi al tavolo più vicino alla strana combricola. Le due donne, trasudavano di fascino e bellezza e non si può certo dire che attorno a loro vi fosse aria di mistero, parlavano sommessamente di un libro che avevano trovato in una villa abbandonata.Il nano e l'orco, strana coppia a dire il vero, non si davano la pena di parlar sottovoce, anzi, si raccontavano l'un l'altro dell'impresa appena conclusa.
La vecchia villa doveva essere stato teatro di una sanguinosa battaglia.
Il nano e l'orco, accompagnati dalla maga e dalla druida, a quanto pare erano stati chiamati dal duca per recuperare un antico manufatto che era custodito nella villa di un suo antagonista.
Mi domandai come mai non avesse utilizzato i suoi uomini per recuperare tale oggetto, poi, dal racconto dei quattro che sedevano nel tavolo accanto ne capii la motivazione.
Il nano, non so come, capì all'istante che ero interessato e senza chiedere agli altri occupanti del proprio tavolo mi invitò ad ascoltare la storia.
Io, colo un po' alla sprovvista per quell'invito, non mi lasciai scappare l'occasione di ascoltare la storia di un cugino che sembrava aver affrontato mostri di degna fattura, così mi sedetti tra il nano e la maga.
Chiamai la camerriera e offrii da bere a tutti, quindi, quando le ordinazioni arrivarono al tavolo lasciai che il nano iniziasse a parlare.
"Dovete sapere che il duca ci ha convocato circa una settimana fa per ripulire la villa abbandonata che si vede se prendete la strada che porta al fiume"
Guardai le facce dei quattro e mi domandai come una compagnia così eterogenea potesse convivere ma non feci domande e lasciai che il nano continuasse con il racconto.
Il nano cambiando voce evocò le parole del duca 'L'oggetto in questione è un fuso di una lega particolare che permette di viaggiare nello spazio e nel tempo, come potete capire ha un valore e un potere immenso e converrete con me che non sia proprio il caso cada nelle mani sbagliate' cosa si poteva rispondere? Chiese il nano senza aspettare una risposta, naturalmente rispondemmo che ce ne saremmo occupati noi.
Partimmo alla volta della villa e da subito incontrammo, diciamo, delle difficoltà".
La maga seduta al mio fianco guardò il nano e mentre lui prese il boccale per bere un sorso di birra proseguì il racconto.
"Da tempo sapevo che nella villa aveva soggiornato una potente strega, mandai dei miei emissari a controllare che fosse vuota, ma le tre creature che evocai, al loro ritorno, furono vaghe e le loro informazioni, per quanto utili, non mi furono di conforto, pareva che la strega avesse sì abbandonato la villa ma che avesse lasciato dei custodi, voi sembrate navigato e sicuramente sapete cosa intendo, quindi..."
"Quindi disse la donna al suo fianco, quindi di prima mattina ci siamo avvicinati alla villa, era una giornata assolata e la brezza primaverile portava i profumi dei glicini in fiore, fino al cancello, non trovammo resistenza, poi, le cose cambiarono, tutto d'un tratto, l'aria si raggelò e le nuvole coprirono il sole.
Piccole creature sbucarono dal terreno e ci vennero a dare il benvenuto".
A prender la parola a questo punto fu l'orco, la sua voce gutturale diede proprio l'idea della situazione "siamarono come locuste e noi le respingemmo, a decine volarono sul terreno circostante mentre le due signore si diedero da fare per incenerirli all'istante con le loro potenti magie. Oltrepassammo il cancello che a dire il vero non costituiva certo una barriera, divelto in gran parte e arrugginito non fungeva più da ostacolo per nessun visitatore, poi guardò la donna con una piccola coroncina in testa, lei avrebbe voluto aprir la porta forse con più delicatezza ma oramai che c'ero la sfondai con la mia potente ascia".
A questo punto fu proprio la donna chiamata in questione a proseguire il racconto "messer nano, dovete sapere che oltre al fuso quella villa è da sempre considerata uno scrigno di potenti incantesimi e così avevo altre mire per la testa, così come la mia collega volevo metter le mani su antiche pozioni. Spalancata la porta ci trovammo davanti una mezza dozzina di spettri, tentammo di respingerli ma fu assai dura, sembravano aver preso vita da un potente necromante che scoprimmo in seguito abitava ancora nella villa, fortuna i miei incantesimi e quelli di Jahena furono efficaci e il nano e Maghior a colpi di ascia ci fecero largo tra quei corpi martoriati".
Jahena prese la parola "Le insidie non si limitarono a quei piccoli scheletri, infatti nella prima stanza a destra trovammo una creatura con due teste che sputava fiamme, Phenelia fu sfiorata da una lingua di fuoco e fortuna riuscì con un balzo a schivare il colpo, altrimenti credo ora non sarebbe qui a raccontare la vicenda. La creatura assalita da Maghior e Cangingor e i loro potenti colpi d'ascia ebbero la meglio, la druida, dopo esser scampata a morte certa le diede il colpo di grazia con uno dei suoi potenti incantesimi, la creatura sprofondò in una profonda voraggine che le si richiuse sopra la testa.
Poi prese la parola nuovamente il nano "salendo le scale trovammo la stanza dove era custodito il fuso, un uomo vestito di nero sedeva a una scrivania e stava giocherellando con un oggetto, al nostro ingresso sogghignò, le luci si spensero e iniziò una guerra di magie l'orco fu colpito e capitombolò sul pavimento Jahena e Phenelia riuscirono a contrastare la potente magia del necromante e io, dopo essermi avvicinato a sufficienza lo decapitai", disse trionfante.
"Abbiamo recuperato il fuso e alcuni altri oggetti molto importanti".
Guardai nuovamente i quattro, sempre dell'idea che fosse una compagnia assai mal assortita, soprattutto per la presenza dell'orco, ma poi pensai alla mia e sorrisi "mi ha fatto piacere ascoltare la vostra storia, penso che ci rivedremo presto e chissà che non si combatta fianco a fianco in una prossima missione".
Phenelia mi guardò male "mastro nano, voi siete un chierico, difficilmente avremo modo di essere alleati", Jahena scosse il capo "temo la mia amica abbia ragione, mal sopporteremmo la vostra presenza e viceversa, temo, voi non riuscireste a sopportare troppo a lungo la nostra".
Il nano e l'orco invece si trovarono di altra opinione "Khellendrox, se mai ci fosse modo di affrontar un'avventura insieme, ben venga".
Così lasciai la locanda dirigendomi verso il piccolo lago di Smiurg dove mi stavano attendendo Shin e Alartes per riprendere il cammino verso casa.

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