martedì 5 aprile 2016

Gemelle/1

La chiamata era arrivata in forma anonima, Khellendrox parcheggiò l'hammer nel vicolo laterale, scese e si guardò attorno. Dall'interno del locale arrivava indistinta musica tekno a tutto volume. All'ingresso, un energumeno alto quasi due metri e largo altrettanto, lo squadrò con sguardo truce "dove pensi di andare?" chiese con voce profonda.
Il nano sbuffò "dentro, il tuo padrone mi aspetta".
Il buttafuori posò la mano destra vicino all'orecchio e azionò l'auricolare "un nano..." non servì aggiungere altro, abbassò lo sguardo, e diede una piccola tesserina al nuovo ospite "entra e fanne buon uso, con gli omaggi del capo".
Khellendrox guardò la tessera traslucida sulla quale spiccava una scritta che intermittente si illuminava di vari colori "vip", sorrise e varcò la soglia.
Divanetti sparsi ovunque, soffitto basso e luci stroboscopiche laser disseminate ovunque, in effetti c'era parecchia gente assiepata sulla pista che si dimenava seguendo più o meno il ritmo di quella cacofonia, guardò il bancone e decise di chiedere informazioni.
Stava per arrivare a destinazione e fu fermato da due ragazze che lo presero a braccetto una da una parte e una dall'altra "vieni con noi".
Senza battere ciglia, il nano, si lasciò letteralmente trascinare da quelle due bellezze verso una porta a scomparsa nel muro tappezzato di moquette scarlatta.
La stanza era piccola e praticamente vuota, su una sedia riccamente intagliata, sedeva una donna anziana vestita di nero. "Signor Khellendrox" indicando uno sgabello "si sieda".
Le due ragazze lasciarono il nano e si sedettero sul pavimento vicino alla donna, Khellendrox guardò lo sgabello e si sedette "e adesso?" chiese quasi divertito.
"Ho deciso che voi siete la persona adatta per questo lavoro"
Il nano si mosse nervoso sullo sgabello gettando uno sguardo bieco sulla donna e subito dopo posando gli occhi sulle due ragazze.
"Le due ragazze sono state oggetto di minacce, sono di ricca famiglia e il padre teme per la loro incolumità, dovrete proteggerle e trovare al contempo chi c'è dietro a questa storia".
Khellendrox scese dallo sgabello "proteggerle senza dare nell'occhio immagino".
"Certo, loro faranno la solita vita, a voi il resto del lavoro".
"Una qualche pista, si insomma, una qualche idea di chi sia o siano i cattivi?".
"Vi darò le registrazioni delle telefonate minatorie, un biglietto e altro materiale".
Prendendo il materiale che era su un tavolino se lo infilò nella tasca del soprabito "partirò da questo" poi guardando le due ragazze "e ora che si fa?".
"Ora andiamo al Catramarano" dissero praticamente all'unisono.
Khellendrox salutò con un cenno l'anziana signora e seguendo le due ragazze uscì dalla porta tornando nel locale.
La musica non era affatto cambiata, la gente ballava ancora forsennatamente al centro della pista. Le due ragazze si avvicinarono al bancone e scambiarono due chiacchiere con il barista che dopo un falso sorriso diede loro due giacche di pelle.
"Possiamo andare".
Il nano fece strada, uscì dal locale si guardò attorno poi fece un cenno alle due ragazze "uscite, l'auto è nel vicolo a destra".
Khellendrox aprì la portiera e fece salire le due ospiti, guardò nuovamente il vicolo e poi salì a sua volta "si va" disse premendo il tasto d'accensione e inserendo le coordinate del locale nel navigatore. (Foto di
Davide Eddy Ederle)

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