martedì 19 aprile 2016

Recensione: Il cacciatore e la Regina di ghiaccio

E' piuttosto commovente il tentativo del regista Cedric Nicolas-Troyan di costruire con un prequel un film sequel del più ben riuscito "Biancaneve e il cacciatore". 

In questo caso, la dolce Biancaneve non viene neppure inquadrata per un istante, e le inquadrature migliori sono tutte per il Thor degli Avengers e le due regine "malvage". 
In un prequel ipotetico Ravenna, regina cattiva antagonista di Biancaneve, vive a palazzo con la sorella Freya la quale, innamorata, aspetta una bambina. 
La regina, invidiosa per la gravidanza della sorella più giovane, e assillata dalla bellezza di cui chiede conferma molto spesso allo specchio, viene a sapere dall'oggetto magico, che la nascitura diverrà più bella di lei; è da qui che parte la corruzione di Freya che, dopo essersi ingiustamente vendicata del futuro sposo reo di aver ucciso la piccola ancora in fasce, costruisce il proprio impero lontano. Un impero freddo e ghiacciato come il suo cuore.
La regina di ghiaccio, una volta conquistati nuovi territori, fa portare i bambini ormai orfani al suo palazzo e qui li alleva non solo come propri figli ma anche come nuovi soldati per rimpolpare il suo esercito. 
Tra questi bambini arriva un giorno a palazzo Eric "il cacciatore" che verrà istruito nell'arte della guerra e inscontrerà l'amore, Sara.
Una volta terminata la pubertà la trama subisce uno sbalzo temporale di qualche anno e il film perde di lucidità, i due protagonisti Eric e Sara, innamorati, progettano la fuga ma vengono scoperti dalla perfida regina che mette loro i bastoni tra le ruote. Così, ingannati dalla magia oscura di Freya, i due innamorati vivranno lontano sette lunghi anni, nei quali, lui crede lei morta e lei lo reputa un vigliacco bugiardo. Questo lasso di tempo viene colmato dal film del 2012 "Biancaneve e il cacciatore".
Lo spettatore che non ha visto il film precedente, rischia di non capire molto dell'introduzione alla seconda parte del film, infatti Eric incontra il Principe sposo di Biancaneve accompagnato da due nani che non si presentano dando per scontato che tutti sappiano chi sono e perché sono lì, così come anche alcuni dialoghi tra questi personaggi non acquistano il senso dovuto.
Seconda parte che scorre veloce alla ricerca dello "specchio" che Biancaneve incarica il cacciatore di ricercare, sul quale potrebbe mettere le mani Freya ingigantendo così il suo potere.
Al film precedente, si aggiungono nuove creature fantastiche, ai nani, già conosciuti nel primo film si uniscono i temuti goblin della foresta incantata che ingordi di ogni tipo di ricchezza potrebbero aver rubato loro l'artefatto. 
Non mancano gli scontri di cappa e spada, evoluzioni, piroette, e anche la magia che Freya e la rediviva Ravenna usano l'una contro l'altra in uno scontro tra bene e male, già visto in altre pellicole. 
Il buonismo e l'amore sono la colonna portante di tutta la storia, e in qualche modo mettono anche la parola fine sul film che lascia un po' di amaro in bocca per la pochezza dei dialoghi risultando perfino troppo spesso scontato nella risoluzione degli scontri armati e nei pochi colpi di scena. Voto 6

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