lunedì 18 aprile 2016

Creature biomeccaniche


Khellendrox uscì dal laboratorio, sapeva molto bene dove doveva cercare le vampire. Scosse il capo sentendo le gocce di pioggia bagnargli i capelli radi. Tirò il cappuccio sulla testa e attraversò la strada, la portiera si aprì sentendo la sua presenza e salì sull'Hammer.
Una leggera pressione sul cruscotto e si aprì, rovistò fra le carte ed ecco spuntare ciò che stava cercando. Prese l'insetto delicatamente quasi come se fosse vivo, lo pose sul palmo della mano destra e poi digitò sul braccio sinistro alcune icone.
Gli occhi ovali del piccolo insetto si illuminarono di un blu intenso. Il nano posò la formica sul sedile accanto e premette il pulsante dell'accensione.
Si avvertì un leggero sibilo e il mezzo si mise in moto. Khellendrox pigiò il pedale dell'acceleratore tuffandosi nel traffico.
A quell'ora alcune auto di vecchia e nuova generazione si spostavano lentamente sul viale, alcuni per raggiungere il lavoro, altri pronti ad affollare i locali più disparati che la metropoli ancora poteva permettersi di sostenere.
"Le vampire devono essere al Catramarano" pensò tra sé e sé sterzando bruscamente per evitare un'auto che procedeva lentamente.
"Però mi conoscono e devo fare a meno di entrare" continuò a pensare mentre svoltava in una viuzza abbandonato il viale alberato.
Guardò distrattamente il sedile del passeggero dove la formica stava "passeggiando" sull'alcantara.
Raggiunse il parcheggio del locale, prese un porta-pasticche e vi depositò dentro la spia. Poi, accostandosi ad un ragazzo in divisa azzurra, aprì il finestrino "ascolta, restò qui pochi minuti. Posso lasciare la macchina in seconda fila?".
Il ragazzo guardò il nano e poi diede una rapida occhiata alle auto parcheggiate davanti al locale "mister, non credo ci siano problemi, le chiedo di lasciarmi le chiavi" la voce uscì dalla bocca un po' metallica tradendo la natura del posteggiatore.
Khellendrox accostò alla Lamborghini gialla parcheggiata vicino all'ingresso, scese e lanciò le chiavi dell'hammer al droide "trattalo bene" si raccomandò prima di entrare nel locale.
Il Catramarano era parecchio affollato. Alcuni uomini vestiti Armani sedevano mollemente sui divanetti attorniati da ragazze poco vestite che si prodigavano a tentare di attirare l''attenzione su di loro per cercare di sbarcare il lunario al meglio delle loro possibilità.
Khellendrox, dopo aver visto l'"animalario" che andava a riempire il locale si accostò al bancone.
"Il solito" si limitò a dire.
Il barman che già conoscenva il nano gli voltò le spalle e iniziò a mischiare il contenuto di diverse bottiglie.
"Sempre a caccia?" chiese restando di spalle al nano.
"Sempre" si limitò a rispondere Khellendrox sedendosi su uno sgabello e appoggiando la schiena al bancone.
"Le vamp... le ragazze sono già andate?" non vedendo le due ragazze che stava cercando.
"No, al contrario, non sono ancora venute, stasera" disse il ragazzo girandosi e depositando sul bancone un bicchiere alto e stretto "ecco il solito".
Khellendrox, dopo aver dato un'ulteriore occhiata agli occupanti del locale si attardò a guardare i ragazzi che ballavano forsennatamente sullo stretto spazio vicino al vj.
"Grazie" girandosi verso il barman e prendendo il bicchiere ghiacciato con la mano destra.
Al fianco del nano arrivò una donna, doveva aver oltrepassato la cinquantina almeno da un lustro, squadrò il nano e il bicchiere che stava portando alla bocca "fammi quello che beve lui" disse con un filo di voce.
Khellendrox sorseggiò l'intruglio energizzante, poi guardò la donna riconoscendola "capo, non è come sembra".
Crowen scosse il capo "lasciami valutare".
Il barman voltò le spalle a entrambi e iniziò ad armeggiare con le bottiglie.
"Novità?"
"No, speravo di trovare almeno una delle due ma mi han detto che ancora non sono arrivate. Andrò a stanarle con questa" mostrando il porta-pasticche trasparente.
Crawen sorrise e poi prendendo il bicchiere ghiacciato che il barman aveva depositato sul tavolo davanti a lei si limitò a dire "la vecchia Carolina".
Il nano vuotò il bicchiere, poi depositò sul tavolo una carta magnetica "prendi anche la mancia, era buono".
Il ragazzo prese la piccola carta magnetica e la nascose velocemente dietro al bancone, poi, dopo qualche secondo tornò a posarla dove l'aveva presa.
"Ecco, e grazie".
Il nano prese la tesserina, salutò la donna e uscì dal locale dando un'ultima occhiata alla gente che stava entrando in quel momento.
Uscendo trovò il posteggiatore che stava discutendo con due ragazze, gli fece un cenno e il ragazzo senza interrompere il suo discorso, gli lanciò le chiavi dell'hammer.
Il nano salì sulla propria auto e partì verso il quartiere gothic. Sapeva dove abitava una delle due vampire e sicuramente sarebbe stata la più giovane a raggiungere la propria padrona.
Parcheggiò sotto un platano vecchio e investato dai parassiti, scese e aprendo il porta-asticche depositò delicatamente Carolina sul muro della villetta. Si guardò attorno e poi tornò verso l'auto.
"Fatto, ora ci penserà lei" disse pensando ad alta voce.
Restando seduto sull'hammer pigiò un'icona che comparve sul cruscotto, si avvertì un ronzio e l'hammer scomparve mimetizzandosi tra il grigiore dell'asfalto e il marrone chiazzato della pianta.
Da quella posizione privilegiata, vide arrivare una Corvette viola, e poco dopo Stephany uscire dalla propria abitazione. Per un secondo smise di respirare puntando lo sguardo su Carolina che nel frattempo si era spostata sullo stipite della porta, poi la vide balzare sulla spalla della vampira e mimetizzarsi tra i fili sintetici della falsa pelliccia.
"Fatto" tornò a respirare e attese che la Corvette una volta caricata l'ospite ripartisse in direzione del locale che aveva appena lasciato.
"Più tardi ci gusteremo le riprese" sogghignò accendendo l'hammer e dirigendosi verso il proprio appartamento.

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