Sull'altro
lato del fiume, la ragazza guardò tutta la scena. La giovane fermarsi
sulla sponda, prendere l'acqua e guardare attraverso essa, aveva già
sentito di persone che avevano quel potere, e le pareva di conoscere
quella giovane donna.Poi, sempre silenziosa, l'aveva guardata
attraversare il fiume, l'acqua era fredda in quel periodo e nascondeva
insidie. Ma a quanto pare l'insidia più grossa veniva dalle sue spalle.
Due uomini, armati urlavano verso di lei parole incomprensibili,
agitavano le loro armi ma restarono sul bordo senza pensare minimamente
ad entrare anche loro in acqua per inseguire la giovane.
Poi, alle
loro spalle, comparve una creatura che li superava in altezza e
larghezza, aveva un lungo arco e iniziò a parare frecce verso la giovane
donna.
Le prime tre frecce andarono a vuoto, mentre la quarta quasi
raggiunse la ragazza che oramai era vicina all'altra sponda. Ilenia
allora prese l'arco, incoccò una freccia e mirò verso la giovane donna,
il suo respiro diminuì trovò la giusta concentrazione e quando fu pronta
per lasciare che la freccia raggiungesse il bersaglio, spostò l'arco
verso la creatura armata a sua volta di arco, questa volta fu rapida,
non attese oltre e lasciò il piumaggio.
La freccia corse veloce,
passò tra i due uomini che ancora urlavano verso la giovane donna e
raggiunse il costato della creatura appena dietro loro.
L'energumeno, che non si aspettava di essere colpito, parve sorpreso,
poi confuso, gettò l'arco a terra e con entrambe le mani si strappò la
freccia dal petto gettandola al suolo con violenza, poi con entrambe le
mani lorde del proprio sangue, spinse i due uomini dentro l'acqua.
I
due quasi persero l'equilibrio, poi guardando per un attimo la creatura
alle loro spalle, quindi proseguirono dentro l'acqua seguiti dallo
stesso mostro che le aveva spinte.
Ilenia prese una nuova freccia,
pensando che se avesse nuovamente colpito quel grosso essere,
probabilmente l'avrebbe ucciso, stava per scoccarla quando sentì dei
rumori alle sue spalle.
Intravide tra il fogliame una sagoma, era
magra e alta, si sentì intorpidire il braccio destro, controllò di non
essere stata ferita in un qualche modo, ma non vide nessuna ferita,
realizzò che doveva essere stata la donna tra i cespugli a colpirla e
così, lasciando perdere i tre che stavano attraversando il fiume, si
mise all'inseguimento del suo assalitore.
Entrò nella selva, il
braccio destro ora era quasi del tutto insensibile e il suo respiro si
fece affannoso, barcollò, sbattè le palpebre e fece ancora quache passo,
scostò dei cespugli e vide una donna, in testa aveva uno strano
copricapo, i due sguardi si incrociarono per un attimo, poi la straniera
scomparve tra i cespugli.
Ilenia prese la borraccia, bevve un lungo sorso d'acqua, poi un po' rinfrancata, riprese l'inseguimento.
Guardando la vetegazione e il terreno le fu facile trovare le tracce
lasciate da quella donna, sembrava addirittura che volesse essere in un
qualche modo raggiunta visto che non sembrava affatto curarsi delle
tracce ben visibili che lasciava dietro il suo cammino.
Ilenia la
intravide, aprì la bocca per intimarle di fermarsi ma dalla gola non
uscì alcun suono, allora prese l'arco, incoccò una freccia ma nel
momento in cui stava per lanciarla tutto si fece nero, ebbe un capogiro e
cadde al suolo svenuta. Foto di Marco Elli
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