giovedì 26 maggio 2016

Una spedizione molto pericolosa

In quella parte dello stato, era stato consigliato di non passare, il giovane Khellendrox, smanioso di fare colpo sul capo, aveva accettato ugualmente l'incarico. Giunto in città aveva sentito parlare di una spedizione che sarebbe partita all'alba, così si avvicinò a uno di quegli strani uomini e dopo alcune trattative riuscì ad iscriversi, con l'aggiunta di una cospicua somma di denaro che avrebbe aggiunto al conto spese, comprò anche una cavalcatura.Solitamente si muoveva con la sua auto, ma in quella landa desolata, l'uomo che aveva scritto il suo nome in fondo alla lista, gli aveva consigliato uno Gnogh.
"Nebbia, una nebbia spessa, viscida, una nebbia che sussurra cose segrete e antiche in un'alba fatta di spade,di pugnali,di mantelli scuri..." questa litania andava ripetendo sommessamente l'uomo che al mattino si era messo davanti a tutti, aveva uno spesso mantello e una maschera glil copriva il viso, nella mano destra teneva un contatore geiger che di tanto in tanto gracchiava.
Khellendrox, cavalcando quello strano animale scoprì di avere una visuale migliore degli altri uomini che lo circondavano. dall'alto, riusciva, con lo sguardo a vedere più lontano e ben presto si accorse di essere anche più fortunato.
Gli uomini camminavano a tentoni brandendo le loro spade che agitavano innanzi a loro tagliando la coltre di nebbia che saliva dal terreno acido e radioattivo.
A peggiorare la situazione, ci si mise anche il tempo, infatti dopo qualche minuto iniziò a piovere.
Gli uomini si sparpagliarono intorno a Khellendrox, il nano teneva le briglie dell'animale quel tanto che bastava per far sì che procedesse in linea retta.
Il muso, prolungato in una tozza proboscite si agitava a destra e a sinistra annusando l'aria,
Calò definitivamente il buio e Khellendrox pensò di accendere una lampada che era alloggiata sul fianco del Gnogh. La luce gialla fluorescente illuminò tutto intorno, proiettando sul terreno acquitrinoso lunghe ombre deformi.
Il nano sentì un grido soffocato provenire dalla sua destra, alzò la lampada e vide due degli uomini che componevano il gruppo combattere contro un'ombra scura che per metà sbucava dal terreno, sembrava allungare lunghi artigli verso i due uomini che cercavano di ripararsi con le spade.
Khellendrox prese la pistola ed era sul punto di sparare quando improvvisamente la sua cavalcatura si impennò, alzando le zampe anteriori e grugnendo verso qualcosa che gli aveva sbarrato la strada.
Il nano, strinse le gambe attorno alla sella metallica e strinse con forza le briglie inarcando la schiena per mantenere un equilibrio comunque molto precario sul dorso dell'animale.
Il Ghogh, dopo aver nuovamente appoggiato gli arti inferiori a terra agitò il muso dal quale uscirono un paio di corna.
Si sentì rumore metallico, e il nano vide una creatura, forse un'animale bizzarro munito di diverse paia di corna e affilate zanne attaccare il proprio animale, senza pensarci minimamente, puntò la propria arma verso quell'ammasso informe che si muoveva rapidamente davanti a lui e dopo aver acceso il mirino cercò di ottenere la focale migliore. Nel frattempo anche alla sua sinistra gli uomini erano stati attaccati da qualcosa.
Premette il grilletto, dalla canna del revolver uscì una scia luminosa che da giallo canarino divenne rosso fuoco fino a raggiungere un color violetto quando impattò sul muso del nemico.
Ci fu una fiammata e l'animale che gli aveva sbarrato la strada cadde di lato alzando una nube d'acqua e di fango.
I duelli alla sua destra e alla sua sinistra divennero violenti, le ombre, sbucate dal terreno stavano avendo la meglio sui poco scaltri uomini impacciati nei movimenti dai pesanti palandrani che avevano indossato per proteggersi dalle radiazioni.
Khellendrox tirò le briglie e l'animale si girò verso destra, fiutò l'aria come già aveva fatto in precedenza, poi si diresse prendendo velocità verso un gruppo che stava combattendo, Khellendrox, non riuscirendo ad impedire quella corsa sfrenata iniziò ad urlare in modo tale che i suoi alleati potessero spostarsi.
Uomini e ombre furono travolti dalla foga della corsa dello Ghogh. Ad avere la peggio fu sicuramente l'ombra che scomparve nel terreno, uno degli uomini riuscì a gettarsi di lato e a schivare il corno che stava per infilzarlo, l'altro, invece non ebbe scampo e morì rimanendo immobile sul terreno.
Seguirono altre grida, poi tornò il silenzio.
La lampada di Khellendrox iniziò a sfarfallare, segno che la batteria si stava esaurendo, quindi pensò di ricollocarla nel suo alloggiamento.
Quando si spense del tutto restando al buio, il nano si calò i visori sugli occhi e alcune sagome viola comparvero intorno a lui.
Poteva scorgere e riconoscere almeno otto sagome, sicuramente o quasi tutte umane. Poi a rassicurarlo sentì nuovamente la litania "nebbia, una nebbia spessa, viscida, una nebbia che sussurra cose segrete e antiche in un'alba fatta di spade,di pugnali,di mantelli scuri...".
Tirò nuovamente le briglie e fece tornare sulla strada battuta lo Ghogh.
"Tutto bene mastro nano?" chiese una voce ovattata dietro una maschera di gomma.
"Sì, tutto bene. Quante perdite?" chiese un po' titubante.
"Quattro, fortunatamente solo quattro, ma il peggio deve ancora venire".
Il nano a quelle parole rabbrividì, "peggio?" si domandò, poi a voce alta "peggio di questo?".
"Certo, presto entreremo nella cittadella, non era lì che avevate intenzione di andare?".
Fu allora che ricordò per cui era venuto in quel posto e dopo un sospiro chinò il capo "sì, son qui per questo".

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