Quando
scesero nelle profondità della tana, il nano sentì l'aria venir meno,
davanti a lui Alak rallentò il passo facendosi largo tra una lanuggine
biancastra.
Khellendrox si soffermò a guardare quei fili bianchi che
ancora penzolavano dal soffitto, ne toccò uno e ne rimase appiccicato,
scosse la mano cercando di liberarsi da quella cosa appiccicosa e dopo
alcune prove, finalmente riuscì nel suo intento.
Dietro al nano il guerriero e Shin scesero più lentamente e molto
presto Alartes si lamentò sottovoce della poca luce che filtrava da
alcuni buchi qua e là nelle pareti della tana.
Alak, che si era
staccato dal gruppo si fermò improvvisamente voltandosi poi verso il
gruppo mise l'indice della mano destra sopra la bocca.
Nel silenzio
della cavità avvertirono un continuo gocciolio probabilmente cadeva dal
soffitto e andava a formare pozze maleodoranti sul terreno sconnesso.
Poi un leggero ticchettio e dei lamenti soffocati provenire dall'angolo
più lontano.
Alartes si tenne in disparte avendo una visibilità
ridotta rispetto agli altri tre che per natura riuscivano a vedere anche
nell'oscurità.
Alak impugnò entrambe le spade preparandosi ad ingaggiar duello contro un nemico che per ora sembrava invisibile.
Il nano pose il ginocchio destro a terra e iniziò a tracciare delle
linee sul terreno pronunciando sommessamente le parole di una preghiera.
Shin, sapendo la prestanza fisica del guerriero che era menomato
dall'oscurità giunse le mani sfregandole energicamente, una luce fioca
si sviluppò tra i palmi e quando li scostò lentamente, si sviluppò una
sfera biancastra che prese a volteggiare al fianco di Alartes.
Il guerriero guardò il mago e sorrise, poi sfoderò la lunga spada e si preparò a combattere.
Dalle profondità della galleria giunse nuovamente quel rumore ritmico e
Alak mosse alcuni passi verso una nicchia alla sua destra.
Khellendrox rimase immobile inginocchiato, sembrava in trance, continuava a ripetere le parole della preghiera sommessamente.
Alartes, accompagnato dalla sfera di luce si mosse superando il nano e
portandosi vicino ad Alak, i due si scambiarono uno sguardo d'intesa e
poi l'omone in armatura indicò verso sinistra.
Shin, restò dietro al nano e iniziò ad agitar le braccia ripetendo parole arcane.
All'improvviso sbucò una creatura enorme, i due guerrieri, nascosti
nella nicchia riconobbero in lei una delle regine dei drow, sul corpo
tondeggiante e peloso di ragno torreggiava il busto seminudo di una
donna armata di due spade.
Alartes più impavido sbucò dal nascondiglio e fronteggiò il mostro.
La donna guardò dall'alto verso il basso il guerriero, poi si mosse
verso di lui, da due delle zampe anteriori si svilupparono dei filamenti
bianchi che colpirono la corazza di Alartes, restando appiccicati.
Il nano terminò la preghiera e dal soffitto della caverna, esattamente
sopra la creatura, cadde una colonna di fuoco che la investì totalmente.
La regina drow alzò le braccia e incrociò le spade cercando di
ripararsi dalle fiamme divine che la stavano investendo, l'aria si fece
calda e l'odore nauseabondo di strinato, investì Alak e Alartes che
erano vicini al ragno.
Shin, terminò l'incantesimo e avendo
individuato il corpo di Vivien imprigionato nella ragnatela della regina
drow divenne invisibile e prese a camminare lentamente verso la
ragazza.
La regina drow scossa per le bruciature riportate
dall'incantesimo del nano si avvicinò ad Alartes, una volta giunta a
poca distanza, dal corpo del ragno, si allargarono due fauci, dalle
quali fuoriuscì un liquido giallastro che ricoprì il guerriero. La sfera
di luce al fianco del guerriero si spense e Alartes cadde a terra
contorcendosi dal dolore, poi altre ragnatele iniziarono ad avvolgerlo
costruendo attorno al suo corpo martoriato un bozzolo.
Alak vedendo
il compagno in difficoltà sbucò a sua volta, fuori dalla nicchia e dopo
aver agevolmente superato il guerriero con un salto conficcò entrambe le
spade nel corpo peloso del ragno.
Il nano, consapevole della troppa
vicinanza dei due guerrieri alla regina drow per poter fare un altro
incantesimo, si sistemò lo scudo legandolo al braccio sinistro e impugnò
il martello delle anime.
Shin raggiunse la prigioniera, era avvolta da una spessa coltre bianca, immobile, sembrava dormisse.
Il mago si chinò su di lei stando attento a non restare a sua volta
imprigionato da quella tela infida e appiccicosa, prese il lungo
coltello e iniziò a recidere la ragnatela per liberare l'ostaggio.
La regina drow guardò per un attimo verso il mago, poi tentò di
occuparsi di Alak che era appeso al corpo del ragno. Allungò il corpo
verso il nemico e mosse le due spade. Il mezzo sangue sfilò una delle
due lame con cui aveva infilzato la creatura e riuscì a parare il primo
colpo, sfortunatamente il secondo riuscì a ferirlo ad una spalla.
Il
nano, prese una piccola rincorsa, e appena fu vicino al gigantesco
ragno, fece roteare il martello dal quale si sprigionarono dei piccoli
fulmini, la potenza sviluppata fu tale che dal corpo del ragno si
staccarono tre delle otto zampe che lo sorreggevano.
La donna, alla
sommità dell'aracnide barcollò e così Alak poté approfittarne infilzando
nuovamente il corpo peloso del ragno e praticando due larghe ferite.
Shin nel frattempo, riuscì a liberare definitivamente il corpo della
ragazza, e posando entrambe le mani sulla sua schiena praticò una magia
di guarigione.
Vivien aprì li occhi, malgrado l'elfo fosse invisibile, lo vide, e istintivamente gli strinse le braccia esili al collo.
La regina dei drow, in un ultmo impeto di rabbia, tentò di far cadere
Alak, ma questa mossa aggravò la sua situazione, infatti le spade del
guerriero staccarono un'altra zampa del ragno che oramai non aveva più
la possibilità di muoversi.
Shin portò la ragazza all'imboccatura della tana e attese.
Khellendrox, tornò a colpire il mostro che perì sotto i colpi del suo martello.
Alak sfilò le spade e cadde sul terreno, guardò Alartes che era
raggomitolato in terra avvolto dalla ragnatela, poi guardò il nano che
si avvicinò velocemente e se lo mise su una spalla.
Appena fuori
dalla tana Khellendrox depose a terra Alartes e iniziò lentamente a
liberarlo dal bozzolo che lo teneva imprigionato, una volta finita
quella operazione vide che le sue condizioni erano critiche. Shin nel
frattempo si preoccupò delle condizioni di Vivien curandola
definitivamente.
"Dovremo accamparci per la notte, e domani all'alba
partiremo per il castello, il principe sarà felice di riabbracciare sua
figlia"
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