sabato 28 maggio 2016

La trappola

Quando scesero nelle profondità della tana, il nano sentì l'aria venir meno, davanti a lui Alak rallentò il passo facendosi largo tra una lanuggine biancastra.
Khellendrox si soffermò a guardare quei fili bianchi che ancora penzolavano dal soffitto, ne toccò uno e ne rimase appiccicato, scosse la mano cercando di liberarsi da quella cosa appiccicosa e dopo alcune prove, finalmente riuscì nel suo intento.
Dietro al nano il guerriero e Shin scesero più lentamente e molto presto Alartes si lamentò sottovoce della poca luce che filtrava da alcuni buchi qua e là nelle pareti della tana.
Alak, che si era staccato dal gruppo si fermò improvvisamente voltandosi poi verso il gruppo mise l'indice della mano destra sopra la bocca.
Nel silenzio della cavità avvertirono un continuo gocciolio probabilmente cadeva dal soffitto e andava a formare pozze maleodoranti sul terreno sconnesso. Poi un leggero ticchettio e dei lamenti soffocati provenire dall'angolo più lontano.
Alartes si tenne in disparte avendo una visibilità ridotta rispetto agli altri tre che per natura riuscivano a vedere anche nell'oscurità.
Alak impugnò entrambe le spade preparandosi ad ingaggiar duello contro un nemico che per ora sembrava invisibile.
Il nano pose il ginocchio destro a terra e iniziò a tracciare delle linee sul terreno pronunciando sommessamente le parole di una preghiera.
Shin, sapendo la prestanza fisica del guerriero che era menomato dall'oscurità giunse le mani sfregandole energicamente, una luce fioca si sviluppò tra i palmi e quando li scostò lentamente, si sviluppò una sfera biancastra che prese a volteggiare al fianco di Alartes.
Il guerriero guardò il mago e sorrise, poi sfoderò la lunga spada e si preparò a combattere.
Dalle profondità della galleria giunse nuovamente quel rumore ritmico e Alak mosse alcuni passi verso una nicchia alla sua destra.
Khellendrox rimase immobile inginocchiato, sembrava in trance, continuava a ripetere le parole della preghiera sommessamente.
Alartes, accompagnato dalla sfera di luce si mosse superando il nano e portandosi vicino ad Alak, i due si scambiarono uno sguardo d'intesa e poi l'omone in armatura indicò verso sinistra.
Shin, restò dietro al nano e iniziò ad agitar le braccia ripetendo parole arcane.
All'improvviso sbucò una creatura enorme, i due guerrieri, nascosti nella nicchia riconobbero in lei una delle regine dei drow, sul corpo tondeggiante e peloso di ragno torreggiava il busto seminudo di una donna armata di due spade.
Alartes più impavido sbucò dal nascondiglio e fronteggiò il mostro.
La donna guardò dall'alto verso il basso il guerriero, poi si mosse verso di lui, da due delle zampe anteriori si svilupparono dei filamenti bianchi che colpirono la corazza di Alartes, restando appiccicati.
Il nano terminò la preghiera e dal soffitto della caverna, esattamente sopra la creatura, cadde una colonna di fuoco che la investì totalmente.
La regina drow alzò le braccia e incrociò le spade cercando di ripararsi dalle fiamme divine che la stavano investendo, l'aria si fece calda e l'odore nauseabondo di strinato, investì Alak e Alartes che erano vicini al ragno.
Shin, terminò l'incantesimo e avendo individuato il corpo di Vivien imprigionato nella ragnatela della regina drow divenne invisibile e prese a camminare lentamente verso la ragazza.
La regina drow scossa per le bruciature riportate dall'incantesimo del nano si avvicinò ad Alartes, una volta giunta a poca distanza, dal corpo del ragno, si allargarono due fauci, dalle quali fuoriuscì un liquido giallastro che ricoprì il guerriero. La sfera di luce al fianco del guerriero si spense e Alartes cadde a terra contorcendosi dal dolore, poi altre ragnatele iniziarono ad avvolgerlo costruendo attorno al suo corpo martoriato un bozzolo.
Alak vedendo il compagno in difficoltà sbucò a sua volta, fuori dalla nicchia e dopo aver agevolmente superato il guerriero con un salto conficcò entrambe le spade nel corpo peloso del ragno.
Il nano, consapevole della troppa vicinanza dei due guerrieri alla regina drow per poter fare un altro incantesimo, si sistemò lo scudo legandolo al braccio sinistro e impugnò il martello delle anime.
Shin raggiunse la prigioniera, era avvolta da una spessa coltre bianca, immobile, sembrava dormisse.
Il mago si chinò su di lei stando attento a non restare a sua volta imprigionato da quella tela infida e appiccicosa, prese il lungo coltello e iniziò a recidere la ragnatela per liberare l'ostaggio.
La regina drow guardò per un attimo verso il mago, poi tentò di occuparsi di Alak che era appeso al corpo del ragno. Allungò il corpo verso il nemico e mosse le due spade. Il mezzo sangue sfilò una delle due lame con cui aveva infilzato la creatura e riuscì a parare il primo colpo, sfortunatamente il secondo riuscì a ferirlo ad una spalla.
Il nano, prese una piccola rincorsa, e appena fu vicino al gigantesco ragno, fece roteare il martello dal quale si sprigionarono dei piccoli fulmini, la potenza sviluppata fu tale che dal corpo del ragno si staccarono tre delle otto zampe che lo sorreggevano.
La donna, alla sommità dell'aracnide barcollò e così Alak poté approfittarne infilzando nuovamente il corpo peloso del ragno e praticando due larghe ferite.
Shin nel frattempo, riuscì a liberare definitivamente il corpo della ragazza, e posando entrambe le mani sulla sua schiena praticò una magia di guarigione.
Vivien aprì li occhi, malgrado l'elfo fosse invisibile, lo vide, e istintivamente gli strinse le braccia esili al collo.
La regina dei drow, in un ultmo impeto di rabbia, tentò di far cadere Alak, ma questa mossa aggravò la sua situazione, infatti le spade del guerriero staccarono un'altra zampa del ragno che oramai non aveva più la possibilità di muoversi.
Shin portò la ragazza all'imboccatura della tana e attese.
Khellendrox, tornò a colpire il mostro che perì sotto i colpi del suo martello.
Alak sfilò le spade e cadde sul terreno, guardò Alartes che era raggomitolato in terra avvolto dalla ragnatela, poi guardò il nano che si avvicinò velocemente e se lo mise su una spalla.
Appena fuori dalla tana Khellendrox depose a terra Alartes e iniziò lentamente a liberarlo dal bozzolo che lo teneva imprigionato, una volta finita quella operazione vide che le sue condizioni erano critiche. Shin nel frattempo si preoccupò delle condizioni di Vivien curandola definitivamente.
"Dovremo accamparci per la notte, e domani all'alba partiremo per il castello, il principe sarà felice di riabbracciare sua figlia"

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