giovedì 26 maggio 2016

Viaggi

Il punto d'osservazione era perfetto, in città era scoppiata l'ennesima epidemia, e il governatore aveva preferito far accompagnare gli ispettori della sanità dall'esercito.
Che fosse uno sporco trucco per poter controllare anche i clandestini e i sottoprog non era sfuggito a nessuno.Khellendrox, quando seppe che la visita sarebbe arrivata nel pomeriggio, si precipitò a casa di Moniq, prima di scendere dalla macchina accese il visore e poi disse alcune parole sottovoce, il braccio destro si illuminò leggermente e sullo schermo comparve il viso di una ragazza.
"Ciao, sono sotto casa tua, ti lascio le chiavi sotto lo zerbino, devi partire, vai al Bellevue".
La ragazza fece per protestare ma il nano chiuse la comunicazione.
Scese dall'auto, attraversò la strada, e come aveva appena detto, scostò con la punta dello stivale lo zerbino e fece cadere la chiave sul selciato, poi, sempre con lo stivale riportò in posione lo spesso ammasso di circuiti e spazzole.
Sentì dei rumori giungere dall'interno della casa, quindi senza attendere oltre girò dietro l'angolo saltando poi la staccionata e invadendo il cortile del vicino di Moniq.
La casa era stata abbandonata qualche mese prima, lui stesso aveva aiutato Jhudd a fare trasloco. Sentì qualcuno che lo stava chiamando ma continuò a camminare sulla via.
Moniq, uscì di casa poco dopo, aveva ancora in testa un caschetto asciugacapelli e un abito succinto copriva il minimo indispensabile. Si guardò attorno, e poi chinandosi scostò lo zerbino, prese la chiave e guardò la strada.
"Più piccola non ce l'aveva?" disse imprecando dopo aver visto l'hammer parcheggiato davanti ad una piccola utilitaria a elio.
Tornò in casa sbattendo la porta e si infilò nella stanza a destra, premette alcuni pulsanti sull'armadio e da una piccola fessura uscì un assetta con una camicia ben piegata e stirata, se la infilò di fretta sentendo il profumo che lei preferiva, una fragranza di lavanda e menta, poi premette un altra combinazione di tasti e un'altra assa le porse un paio di pantaloni.
Infilò velocemente anche questi e distrattamente calzò un paio di scarpe.
Prima di uscire passò davanti ad uno specchio, si mise i capelli tra le mani e dalla mensola prese l'auricolare che appoggiò all'orecchio destro.
Si guardò attorno e poi portandosi una mano alla fronte sorrise.
Aveva dimenticato Tom, andò in cucina e aprendo un pensile premette un bottone e immediatamente uscì da una botola una ciotola con delle crocchette e subito dopo una quasi identica con l'acqua deionizzata.
"Tom, tom" chimò il gatto.
Non vedendo arrivare il placido felino andò all'ingresso, prese il pad e uscì.
Prima di attraversare la strada guardò la sua casa, pensando a quando mai sarebbe potuta rientrarci, poi sentì delle grida e vide alzarsi una nuvola di fumo forse a due isolati da lì, sospirò e guardando il mastodontico mezzo di Khellendrox si fece coraggio.
Salendo sull'auto trovò le istruzioni per il percorso, ma poi, mettendo in moto, scoprì, non troppo sorpresa, che l'auto aveva già preimpostato il pilota automatico "Moniq il viaggio durerà dodici minuti, mettiti comoda, vuoi musica?" disse una voce femminile proveniente dagli altoparlanti sparsi un po' ovunque.
La ragazza rimase a pensarci qualche secondo poi, un po' titubante rispose "no grazie".
L'auto partì, percorse il viale e poi prese la terza uscita ad una rotonda inerpicandosi sulla strada che portava alla collina.
Dopo aver percorso già qualche chilometro, Moniq, guardando dietro sé la città notò del fumo che si alzava in diverse zone, pensò immediatamente alle operazioni dell'esercito e alle rivolte che ne sarebbero nate.
Tornò a guardare la strada che era deserta, poi la macchina iniziò a rallentare e finalmente, esattamente dodici minuti dopo essere partita si spense.
"Siamo arrivati a destinazione" disse la solita voce femminile, poi seguì un rumore metallico e la portiera con un sibilo si aprì.
"Va bene, va bene, scendo!" disse la ragazza prendendo anche il pad che aveva visto sul sedile del passeggero.
Quando fu scesa, richiuse la portiera e l'auto dopo qualche secondo ripartì verso la strada che tornava alla città.
Guardò per un istante l'unico mezzo che avrebbe potuto riportarla alla sua casa, poi si avviò verso la ringhiera del belvedere dove un binocolo era reclinato in attesa di monetine.
Premette alcuni tasti sul pad trovato nella macchina e sul visore comparve il faccione del nano "Ciao Moniq, hai vinto un soggiorno gratuito a Bellvue, quando le acque si saranno calmate verrò a prenderti, nel frattempo puoi goderti lo spettacolo e di tanto in tanto guardare anche se casa tua c'è ancora".
La ragazza si mise subito in allarme, arrivò al cannocchiale, frugò in tasca e poi introdusse una piccola monetina nella fessura, l'aggeggio si mosse prendendo una posizione normale, la ragazza con il suo pad lo manovrò indicandogli le coordinate e così iniziò un giro panoramico dei quartieri della città dove le operazioni dell'esercito erano già iniziate e dove invece ancora sembrava tutto calmo.
Poi guardò casa sua, per ora immersa nella tranquillità più assoluta.
"Moniq" sentì una voce femminile alle sue spalle e spegnendo il pad si voltò di scatto.
"Vieni, ti faccio vedere il tuo alloggio" disse un droide piuttosto tozzo che si muoveva su cingoli.
La ragazza seguì lo strano maggiordomo dalla voce femminile fino ad una piccola casetta "questa sarà la tua casa per un po'" disse, poi allungando il braccio illuminò la porta che si aprì. "Buon soggiorno".

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