giovedì 26 maggio 2016

Insidie/4

Felicia aveva percorso un buon tratto di foresta, pensando di essersi lasciata alle spalle i tre inseguitori, le ritornò alla mente la visione avuta al fiume. Sentì dei rumori, e veloce salì su un tronco, si acquattò e da quell'altezza guardò una buona fetta di vegetazione. Una donna, la stessa della visione, si stava alzando, la osservò guardarsi attorno come se stesse cercando qualcuno o qualcosa, poi la vide camminare lentamente con un passo strano tra i cespugli, si ricordò di quelle movenze, le erano state spiegate da uno sciamano del villaggio, secondo l'uomo, solo camminando in quel modo bizzarro si riusciva a cancellare le proprie impronte.Felicia, per seguire i passi della donna dovette saltare su un ramo di una pianta vicina, tornò ad acquattarsi per confondersi tra le frasche dell'albero, la donna, qualche metro sotto di lei, doveva aver sentito dei rumori perché iniziò a guardarsi attorno e poi anche verso l'alto.
Mosse ancora alcuni passi, si stava allontanando e presto Felicia avrebbe dovuto saltare nuovamente su un altro ramo, ma Ilenia si fermò di colpo gettandosi al riparo da sguardi indiscreti dietro un cespuglio.
Felicia prese il coltello e a carponi si portò dove aveva una migliore visuale, fu allora che lo vide.
Era alto e di corporatura robusta, quando uscì dalla vegetazione lo riconobbe, era uno dei tre che la stava inseguendo, forse il più pericoloso dei tre, aveva una buona mira e sicuramente anche forza sufficiente per stritolare qualunque nemico.
Non era umano, piuttosto sembrava un ibrido, poteva essere stato "richiamato" da qualche mago o stregone, e sicuramente a lavoro ultimato, sarebbe tornato nell'oblio da dove era arrivato.
Felicia si chiese per quale motivo aveva affiancato i due che la stavano inseguendo, era certa che i tre fossero responsabili delle atrocità commesse al villaggio, le rimaneva oscuro come mai ora ce l'avessero con l'altra donna.
Forse che il destino le avesse unite in un qualche modo?
L'aberrazione prese l'arco e incoccò una freccia puntando verso il cespuglio dove si era saggiamente nascosta Ilenia. Lasciò andare la freccia che si perse tra la vegetazione schivando sepur di pochi il bersaglio.
Felicia saltò su un ramo vicino, il suo intento era quello di saltare addosso al nemico, quindi doveva arrivargli sopra senza che questo avesse il tempo di accorgersene e colpirla o proteggersi in un qualche modo.
A facilitargli il compito venne in suo aiuto Ilenia che in quel momento uscì dal suo nascondiglio.
"Stavi cercando me?" chiese con voce sicura, poi agitò i piedi nudi tracciando con gli alluci dei segni sul terreno umido.
L'energumeno grugnì qualcosa di incomprensibile, prese una nuova freccia dalla faretra che teneva sulla schiena e la incoccò.
Intorno a Ilenia si formò una sottile luce bluastra e i tratti del suo viso si rilassarono.
Felicia, doveva agire in fretta, saltò su un ultimo ramo che la mise nella posizione ideale, strisciò sul grosso tronco e poi si lasciò cadere.
La caduta avvenne esattamente mentre l'arcere stava per rilasciare la corda tesa dell'arco, Felicia gli cadde sulle spalle e gli piantò il coltello alla base del collo. il mostro, lasciando cadere l'arco alzò entrambe le mani e tentò di disarcionare la ragazza che gli stava sopra, sembrava incurante del male procurato dalla profonda ferita del coltello che Felicia continuava a spingere sempre più a fondo.
Ilenia nel frattempo, fece una capriola in avanti e prendendo il proprio arco, veloce, scoccò una freccia che si piantò nel largo petto del nemico.
Felicia guardò furente l'altra donna, che sorrise al suo indirizzo, nel frattempo l'energumeno era riuscito a prendere la ragazza che si agitava sopra le sue spalle e la scaraventò a terra.
Felicia per un attimo perse il sensi, la botta alla schiena era stata violenta, respirò a fatica, poi puntellandosi con i gomiti e con i piedi ritròvò le forze necessarie per alzarsi nuovamente.
Guardò Ilenia che sembrava pronta per fare un incantesimo, sigettò di lato proprio mentre dalle mani della strega si diramarono dei piccoli fulmini che andarono a colpire il nemico.
La creatura, che era appena riuscita a staccarsi il coltello dal collo e gettarlo via, si teneva una mano sulla ferita premendola e con l'altra cercò di estrarre la freccia che aveva nel petto.
Colpito da quella selva di fulmini sgranò gli occhi e cadde in ginocchio, fu allora che Felicia recuperato il coltello gli diede il colpo di grazia uccidendolo.
Passarono solo pochi secondi, il mostro, che si era appena accasciato iniziò a decomporsi e mentre le due donne lo stavano ancora osservando scomparve alla loro vista.
Felicia e Ilenia si abbracciarono, e poco dopo, senza dire una parola si persero tra la vegetazione fissa del bosco. (Foto di Marco Elli)

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