Felicia
aveva percorso un buon tratto di foresta, pensando di essersi lasciata
alle spalle i tre inseguitori, le ritornò alla mente la visione avuta al
fiume. Sentì dei rumori, e veloce salì su un tronco, si acquattò e da
quell'altezza guardò una buona fetta di vegetazione. Una donna, la
stessa della visione, si stava alzando, la osservò guardarsi attorno
come se stesse cercando qualcuno o qualcosa,
poi la vide camminare lentamente con un passo strano tra i cespugli, si
ricordò di quelle movenze, le erano state spiegate da uno sciamano del
villaggio, secondo l'uomo, solo camminando in quel modo bizzarro si
riusciva a cancellare le proprie impronte.Felicia, per seguire i
passi della donna dovette saltare su un ramo di una pianta vicina, tornò
ad acquattarsi per confondersi tra le frasche dell'albero, la donna,
qualche metro sotto di lei, doveva aver sentito dei rumori perché iniziò
a guardarsi attorno e poi anche verso l'alto.
Mosse ancora alcuni
passi, si stava allontanando e presto Felicia avrebbe dovuto saltare
nuovamente su un altro ramo, ma Ilenia si fermò di colpo gettandosi al
riparo da sguardi indiscreti dietro un cespuglio.
Felicia prese il coltello e a carponi si portò dove aveva una migliore visuale, fu allora che lo vide.
Era alto e di corporatura robusta, quando uscì dalla vegetazione lo
riconobbe, era uno dei tre che la stava inseguendo, forse il più
pericoloso dei tre, aveva una buona mira e sicuramente anche forza
sufficiente per stritolare qualunque nemico.
Non era umano,
piuttosto sembrava un ibrido, poteva essere stato "richiamato" da
qualche mago o stregone, e sicuramente a lavoro ultimato, sarebbe
tornato nell'oblio da dove era arrivato.
Felicia si chiese per
quale motivo aveva affiancato i due che la stavano inseguendo, era certa
che i tre fossero responsabili delle atrocità commesse al villaggio, le
rimaneva oscuro come mai ora ce l'avessero con l'altra donna.
Forse che il destino le avesse unite in un qualche modo?
L'aberrazione prese l'arco e incoccò una freccia puntando verso il
cespuglio dove si era saggiamente nascosta Ilenia. Lasciò andare la
freccia che si perse tra la vegetazione schivando sepur di pochi il
bersaglio.
Felicia saltò su un ramo vicino, il suo intento era
quello di saltare addosso al nemico, quindi doveva arrivargli sopra
senza che questo avesse il tempo di accorgersene e colpirla o
proteggersi in un qualche modo.
A facilitargli il compito venne in suo aiuto Ilenia che in quel momento uscì dal suo nascondiglio.
"Stavi cercando me?" chiese con voce sicura, poi agitò i piedi nudi tracciando con gli alluci dei segni sul terreno umido.
L'energumeno grugnì qualcosa di incomprensibile, prese una nuova freccia dalla faretra che teneva sulla schiena e la incoccò.
Intorno a Ilenia si formò una sottile luce bluastra e i tratti del suo viso si rilassarono.
Felicia, doveva agire in fretta, saltò su un ultimo ramo che la mise
nella posizione ideale, strisciò sul grosso tronco e poi si lasciò
cadere.
La caduta avvenne esattamente mentre l'arcere stava per
rilasciare la corda tesa dell'arco, Felicia gli cadde sulle spalle e gli
piantò il coltello alla base del collo. il mostro, lasciando cadere
l'arco alzò entrambe le mani e tentò di disarcionare la ragazza che gli
stava sopra, sembrava incurante del male procurato dalla profonda ferita
del coltello che Felicia continuava a spingere sempre più a fondo.
Ilenia nel frattempo, fece una capriola in avanti e prendendo il proprio
arco, veloce, scoccò una freccia che si piantò nel largo petto del
nemico.
Felicia guardò furente l'altra donna, che sorrise al suo
indirizzo, nel frattempo l'energumeno era riuscito a prendere la ragazza
che si agitava sopra le sue spalle e la scaraventò a terra.
Felicia
per un attimo perse il sensi, la botta alla schiena era stata violenta,
respirò a fatica, poi puntellandosi con i gomiti e con i piedi ritròvò
le forze necessarie per alzarsi nuovamente.
Guardò Ilenia che
sembrava pronta per fare un incantesimo, sigettò di lato proprio mentre
dalle mani della strega si diramarono dei piccoli fulmini che andarono a
colpire il nemico.
La creatura, che era appena riuscita a staccarsi
il coltello dal collo e gettarlo via, si teneva una mano sulla ferita
premendola e con l'altra cercò di estrarre la freccia che aveva nel
petto.
Colpito da quella selva di fulmini sgranò gli occhi e cadde
in ginocchio, fu allora che Felicia recuperato il coltello gli diede il
colpo di grazia uccidendolo.
Passarono solo pochi secondi, il
mostro, che si era appena accasciato iniziò a decomporsi e mentre le due
donne lo stavano ancora osservando scomparve alla loro vista.
Felicia e Ilenia si abbracciarono, e poco dopo, senza dire una parola si persero tra la vegetazione fissa del bosco. (Foto di Marco Elli)
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