martedì 24 maggio 2016

La ricerca del druido Provluv/7

Il fiume da impetuoso e stretto si fece più calmo e anche il suo alveo si allargò fino a diventare enorme. La vetegazione sulle sponde si fece meno intricata, il fiume piegò improvvisamente verso il mare e mostrò ai loro occhi una radura, mura consumate dal tempo crescevano sbrecciate qua e là, sbuffi di fumo si ergeva dal terreno e il sole, oramai morente dietro ai monti dava un tocco di sinistra atmosfera a tutta la situazione.

Ivan e Veronika stavano a poppa mentre Daviantis stava a prua, nel mezzo il barcaiolo sembrava indeciso sul da farsi.
A decidere per tutti fu la ragazza che indicando un punto non precisato della radura iniziò ad esclamare "eccolo, eccolo".
Ivan aguzzando la vista tentò di capire cosa avesse visto la druida mentre Daviantis fece dei cenni al barcaiolo e immergendo il lungo remo nel fiume fece sterzare l'imbarcazione verso la riva.
"De... de... devo aspettarvi?" chiese l'uomo incappucciato mentre i tre scendevano e Ivan gli consegnava un sacchetto di monete tintinnanti.
"Non serve" disse Daviantis sorridendo, poi guardò Veronika "sei sicuro di averlo visto?".
La ragazza si guardò attorno prese un legno che era in terra e dopo aver pronunciato alcune parole ne strofinò l'estremità superiore che immediatamente iniziò a brillare.
Ivan d'istinto strinse l'impugnatura della propria ascia e attese che la ragazza facesse strada.
Bastarono pochi passi e ben presto raggiunsero le prime costruzioni.
Un tempo in quel luogo doveva ergersi un edificio piuttosto imponente e intorno ad esso delle costruzioni altrettanto importanti.
I muri, o quelle che ne restava, mostravano ancora i segni di un incendio e altri erano stati sicuramente abbattuti con una forza inaudita.
Veronika alzando il bastone riuscì ad illuminare buona parte dell'area attorno a lei. Un vento gelido si alzò improvviso e in cielo, rigarono le nubi nere saette gialle fiammanti.
Un'ombra passò loro alle spalle, avvertirono il flebile fruscio delle vesti lunghe sul terreno ma quando si girarono praticamente contemporaneamente per vedere chi fosse passato sospirarono vedendo arrivare poco distanti Carmilla, Lowat e Pennygarth.
Il nano sorrise a Carmilla "sono amici" abbassando l'ascia e accorciando le distanze dalle tre nuove arrivate.
"Avete trovato Provluv?" disse la principessa del Lago Bianco.
Veronika alzò le spalle e seguì il nano "ancora nessuna traccia del druido, ma deve essere qui, da qualche parte".
Daviantis voltò le spalle e tornò a guardare le rovine, poi guardò il cielo e una goccia lo colpì in volto.
"Dobbiamo sbrigarci, presto inizierà a piovere e il terreno diventerà un acquitrino".
Una figura scura si sporse da un muro, non vista, posò gli occhi su Veronika, poi passò in rassegna anche gli altri. Calcolò mentalmente quanto avrebbe impiegato il soldato a raggiungerla, quindi decise di uscire allo scoperto, sempre celata dall'incantesimo si avvicinò al soldato e posando mani leggere sulle sue spalle gli sussurrò all'orecchio "voltati e uccidi".
Daviantis all'udir quelle parole tornò a guardare i nuovi arrivati e sollevando la spada corse verso Ivan che era il più vicino a lui.
Il nano, che certo non si aspettava di essere incalzato dal guerriero, riuscì solo all'ultimo a parare il colpo con la propria ascia, poi spinse con tutta la sua forza l'uomo facendolo cadere carponi sull'erba bagnata.
"Ma che ti prende?" chiese inginocchiandosi accanto a lui.
Daviantis sembrò confuso, si guardò attorno, poi sorrise "non so cosa mi è preso ho sentito..."
Poco distante Carmilla aveva iniziato a muovere le mani e tra le sue dita erano comparse delle piccole scintille. Lowat vedendo quegli strani gesti si guardò attorno e sussurrò alcune parole in una lingua andata perduta, quindi alzò le braccia e quando schioccò le dita di fianco a Carmilla comparve una donna.
Bionda, stava sussurrando qualcosa all'orecchio della druida, in sui aiuto intervenne Veronika che alzando le due lame si precipitò attaccando la strega.
Il suo gesto fu veloce ma non a sufficienza, infatti le braccia protese di Carmilla fecero partire una decina di piccole saette che colpirono la ragazza.
Raggiunta in viso e nel petto si sentì raggelare il sangue, lasciò cadere le armi a terra e si inginocchiò cercando di respirare.
A colpire la strega fu la freccia scagliata da Pennygarth.
La strega si scostò dalla druida e con entrambe le mani iniziò lentamente ad estrarre la freccia che precisa le aveva trapassato l'addome.
I suoi occhi colmi d'odio guardarono l'elfa, poi si spostarono sulla principessa e quindi gettando la freccia a terra alzò la propria voce inveendo verso il cielo.
La pioggia iniziò a cadere più copiosa e lampi raggiunsero terra incendiando i bassi cespugli che crescevano qua e là vicino alle costruzioni in rovina.
"Sciocchi, non lo troverete mai!" disse urlando e la sua voce si mescolò al fragore di un tuono che fece tremare il terreno.
Ivan,Veronika e Daviantis corsero verso di lei con l'intento di accerchiarla, ma la strega ancora una volta si dimostrò preparata a quell'attacco, battè il piede destro a terra facendo alzare schizzi di fango tutt'intorno a sé, e dal terreno si levarono davanti ai suoi attaccanti tre creature informi.
Il nano riuscì facilmente a sbarazzarsi del proprio nemico, l'ascia incise la carne debole e la figura non ancora del tutto formata cadde sul terreno squarciata a metà.
Veronika si dimostrò abile e veloce, con un balzo fu sopra la creatura evocata e con entrambe le lame recise la base del collo. La testa o quella cosa che stava per formarsi, cadde a terra rotolando nel fango e la creatura cadde in ginocchio poi si sgretolò sul terreno.
Daviantis fu più lento, ancora confuso per il recente incantesimo si ritrovò a fronteggiare la terza creatura quando ormai era già formata.
Scheletrica sembrava danzare davanti a lui, leggiadra a tal punto che i suoi piedi ossuti non toccavano il terreno.
Ad interrompere la sua danza fu la lama affilata della spada del guerriero, il primo affondo fu bloccato dalla scimitarra del non morto, ma il seguente colpo non fu trattenuto e la creatura si spezzò in due tronconi cadendo al suolo.
"Tutto qui?" disse Carmilla fronteggiando lo sguardo assente della strega.
Di rimando la donna indietreggiò di un passo e posando il ginocchio destro sul terreno iniziò a disegnare qualcosa nel fango.
Carmilla e Lowat congiunsero le loro mani e all'unizono iniziarono a recitare le parole di un vecchio incantesimo.
La pioggia si tinse di rosso e cadendo sul terreno diede ai dintorni un'aspetto lugubre e malsano.
Alcuni arbusti crebbero veloci attorno alla strega, che passandosi la lingua sulle labra crepate dall'arsura lasciarono trasparire denti bianchi e aguzzi.
"Ora morirete" disse la donna lanciando sguardi d'odio all'elfa e alla druida.
Pennygarth incoccò una nuova freccia e mirando tese l'arco per il colpo mortale.
La strega girò il collo, guardò l'elfa che iniziò a tremare, lasciò andare la corda tesa e la freccia, prese una traiettoria del tutto inaspettata andando a colpire Veronika che una volta sconfitta la creatura evocata, stava per attaccare la strega.
L'incantesimo di Lowat e Veronika prese vigore e la strega in pochi istanti si ritrovò imbrigliata tra i rovi e impossibilitata a continuare la sua opera.
A quel punto, potendo solo sbattere le ciglia le riuscì l'ultimo incantesimo. Crepe si allargarono sul terreno che aprendosi inghiottì il nano e il guerriero che si stavano avventando su di lei.
Poi Carmilla e Lowat sempre tenendosi per mano raggiunsero la strega "ora ci dirai dove tieni Provluv".
La strega non costretta in ginocchio e immobilizzata tentò di parlare ma dalla sua gola secca non uscì alcuna sillaba.
"Non voglio ripeterlo" disse perentoria Carmilla "parla strega" rintuzzò Lowat.
La donna, impiegando probabilmente tutte le sue energie strabuzzò gli occhi, alzò leggermente il mento e disse solo una parola in un sussurro.
Dal nulla apparve un ombra gigantesca e dentro di essa videro il povero Provluv. La sua tunica era sgualcita e strappata in più punti, il pallore diffuso gli conferiva un aspetto piuttosto provato.
Veronika, il nano e Daviantis sapendo di non poter far nulla contro quella creatura incorporea si affiancarono alla strega puntando le loro lame contro di lei.
Pennygarth incoccò una nuova freccia e la indirizzò verso l'ombra. Il dardo colpì quella che doveva essere la testa della creatura ma non si fermò, oltrepassandola si perse molto oltre. Sentendosi inutile abbassò l'arco.
"Avete sconfitto la mia serva, e ora vedrete morire Provluv. Detto questo l'ombra sembrò avvolgere ancor più l'anziano druido, poi da prima infinitesimale poi sempre più grande si allargò al centro una luce accecante. Bastarono solo pochi istanti e alla creatura d'ombra si sostituì una luce intensa che squarciò il cielo plumbeo.
Il druido da prima priogioniero cadde a terra visibilmente sfinito.
I sei gli si fecero attorno, Carmilla e Lowat si prodigarono per curare le sue ferite mentre gli altri si guardarono attorno sperando di non avere più sorprese.
A sorprendere tutti fu il sole che facendo capolino tra le nubi rischiarò la giornata.
Possiamo andare... (Foto di Marco Elli)

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