lunedì 30 maggio 2016

Bassifondi

La ragazza era stata mandata nei quartieri bassi per controllare le mosse dei due vampiri che stavano seminando il panico in quella zona.
Salì sulla sua motocicletta e arrivò nella zona del locale dove i due vampiri erano soliti "pasteggiare", malgrado il sole non fosse ancora calato del tutto, davanti al locale c'era già del movimento, si appoggiò al muro e guardò i vari individui che sostavano in piccoli drappelli vicino all'ingresso del pub.Alcuni di loro li riconobbe, erano dei piccoli delinquenti che probabilmente utilizzavano il locale per cercare nuovi lavoretti.
All'ingresso un energumeno, sicuramente cyborg controllava la gente che voleva entrare.
Mavi, da quella posizione non riusciva a sentire bene cosa dicesse l'uomo all'ingresso e neppure cosa rispondessero i vari avventori che si avvicinavano all'ingresso, così decise di avvicinarsi, salutò una coppia di giovani donne facendo finta di conoscerle e raggiunse il limitare del muro dove qualcuno aveva disegnato un murales intrigante.
"Parola d'ordine" stava dicendo il guardiano.
"Rana in gonnella" disse il ragazzo mostrando poi una tessera magnetica sulla quale venne passato uno scanner.
I due si sorrisero e l'energumeno fece passare la coppia che a quanto pare aveva indovinato la parola d'ordine della serata.
La ragazza successiva mostrò il braccio nudo al portinaio, il quale glielo strattonò e dopo averci passato sopra lo scanner usato in precedenza le sorrise "solo due ore e niente alcolici".
La ragazza fece una smorfia e varcò la soglia.
Così si avvicendarono gente di ogni età e sesso, poi arrivò un ometto basso ben vestito attorniato da otti uomini palesemente armati.
L'uomo messo alla porta, guardò il nano e lo salutò mimando un inchino, poi disse qualcosa sottovoce a uno degli uomini della scorta, il quale frugandosi in tasca prese una tessera e la passò sotto lo scanner che gli veniva mostrato.
"Siamo a posto?" chiese piuttosto stizzito.
"Certo, tutto in ordine" rispose il guardiano aprendo la porta e lasciando passare gli uomini in giacca e cravatta.
Subito dopo il grosso portinaio non fece passare una decina di ragazzotti, e questi, allontanandosi, gli urlarono improperi di ogni tipo.
Poi finalmente arrivarono i due sospettati, il sole era calato da tempo, Mavi dovette calarsi gli occhiali sugli occhi, le informazioni passarono rapide all'interno delle due lenti, i due avevano una temperatura corporea più bassa del normale, niente battito cardiiaco e piccoli pugnali attorno alla vita.
L'uomo incaricato di selezionare gli avventori parlò con la donna "anche stasera da queste parti?"
"Sì" rispose con noncuranza "sai che devi farci passare".
"Certo" disse l'uomo aprendo la porta "andate pure".
Mavi si insospettì ulteriormente quando non gli chiese di mostrare nessuna tessera, cosa che aveva fatto per tutti gli altri che erano passati sotto le sue grinfie.
Si portò un dito all'orecchio "Pecorella chiama Lupo, i due sospetti sono arrivati, io intervengo".
All'orecchio le giunse una voce bassa e un po' impastata "aspetta, non fare stupidaggini".
Mavi premette nuovamente il pulsante appena sotto l'orecchio e calando il cappello sul volto si avvicinò alla porta "che si dice?" disse mostrando il suo miglior sorriso.
"Si dice che mi devi dare la parola d'ordine, bellezza" rispose l'energumeno guardandola da capo a piedi.
"Rana in gonnella" disse la ragazza abbassando il tono della voce fingendo che nessuno dovesse sapere quell'informazione preziosa.
Il guardiano sospirò "quella è vecchia".
Mavi, non sapendo che altro fare prese dalla tasca la tesserina che le aveva dato Khellendrox "ecco" mostrandola al guardiano.
L'uomo prese la tessera, la passò sotto la luce dello scanner e la ridiede alla proprietaria "solo due ore e niente alcolici".
Mavi sorrise "quel maledetto nano, anche a stecchetto..."
"Hai qualche problema?" chiese l'energumeno che probabilmente aveva sentito le parole sussurrate di Mavi "no, no, tutto in ordine, ora vado" e così dicendo entrò nel locale guardando dove erano seduti i due sospettati e una volta individuati si avviò al bar, sperando di poter contravvenire alle regole stabilite all'ingresso. (Foto di
Mavi Bruni)

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