domenica 29 maggio 2016

Battaglie magiche

Due enormi creature erano sbucate da chissà quale dimensione e la volevano morta. Harleen provò ad affrontarle con i poteri conferitegli dalla strega Ophelia, ma sia le sfere infuocate che la tempesta di fulmini non avevano sortito alcun effetto. Quindi aveva dovuto prendere una decisione drastica, fuggire. Aveva attraversato la boscaglia ed era giunta in un piccolo agglomerato di case abbandonate da tempo. Doveva essere un avamposto di minatori, povera gente che aveva inseguito un sogno e che dopo tanti sforzi, aveva dovuto abbandonare le abitazioni e cercare qualcosa di più remunerativo altrove.Si riparò dietro una casa e inginocchiandosi a terra iniziò a tracciare dei simboli sul terreno sabbioso, aveva bisogno di un po' di tempo perché il rito potesse avere il suo effetto. Di tanto in tanto sbirciava dietro l'angolo, sapeva che le due creature non avrebbero interrotto la loro ricerca e presto avrebbero trovato quel misero nascondiglio.
Riprese a disegnare i simboli arcani e poi iniziò a recitare una filastrocca al contrario, una di quelle che Ophelia le raccontava prima di andare a dormire.
Aveva quasi finito, quando sentì l'inconfondibile odore di zolfo, le due creature infernali l'avevano trovata. Aggiunse un ultimo simbolo a quelli già tracciati in terra e poi corse via, più veloce che riuscì.
Le due creature la videro, una di queste si alzò in volo, l'altra le lanciò un incantesimo che fortunatamente si infranse contro la barriera protettiva che la ragazza aveva eretto attorno a sé.
Raggiunto il limitare del paese e messi alcuni metri di distanza dai due demoni, voltò la schiena alle costruzioni di legno allargò le braccia e disse un unica parola "Ffrwydro!".
Dietro sé avvertì un calore immenso sprigionarsi da quei segni tracciati in precedenza, poi seguì un esplosione tremenda, l'onda d'urto la sbalzò a terra facendola rotolare per qualche metro. Le case di legno si incenerirono all'istante, una nuvola di fumo si alzò ad oscurare il cielo e una voraggine si aprì sotto tutto il perimetro del villaggio.
Passarono alcune ore, Harleen rimase sdraiata sul terreno umido, in attesa, non osava guardare alle proprie spalle, poi sentì un alito di vento fresco passarle tra i capelli, sospirò e si mise a sedere.
Il fuoco si era estinto e il fumo dissolto nel vento, delle costruzioni restavano solo alcuni brandelli sparsi di assi di legna, dei due esseri venuti dalle viscere della terra nessuna traccia.
La ragazza, senza perdere altro tempo disegnò nuovamente dei segni sul terreno, poi come le aveva insegnato Ophelia pronunciò nuovamente alcune parole "cloi eich hun" e la voraggine si chiuse ermeticamente, le due creature, se mai non fossero morte, erano tornate da dove erano venute e ora erano intrappolate per sempre.
Harleen si alzò soddisfatta, si scosse la polvere dai vestiti e poi prese a camminare verso ovest, la città di Hunglat la stava aspettando per i giochi estivi. (Foto di Salvatore photos)

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