martedì 15 marzo 2016

La fortezza galleggiante e la sua dama

Arrivati sulle rive del lago la nebbia offuscava il nostro sgurdo, le voci giunte a noi dal paese parlavano di una fortezza galleggiante che di tanto in tanto sbucava dalla nebbia sempre fitta nella zona lacustre.
In taverna, un anziano, aveva parlato di una fanciulla che abitava solitaria nella torre, "conosce magie curative e su coloro che hanno intenzioni malvage scatena gli elementi".
Khellendrox, colpito dalle sue parole si era messo in cammino scortato da Alartes e Shin. La regione era salita agli onori della cronaca tempo addietro per via di una battaglia combattuta sulla sponda destra del lago. Creature mostruose, venute da chissà dove e guidate da una figura alta e molto magra avvolta da un vestito nero.

Il nano addocchiò il piccolo molo dove un uomo era impegnato ad arrotolare delle corde.
"Salve, è possibile raggiungere la fortezza?"
L'uomo, evidenziando un notevole spavento, lasciò andare le corde che caddero sul fondo della barca provocandone un leggero scuotimento.
"C... certo" poi scese dalla barca andando incontro ai tre "vorreste andare tutti?" chiese guardando poi verso il lago.
"Se si potesse" disse incerto il chierico.
"Venite, l'attraversata vi costerà tre monete a cranio. Ma prima che cali il sole dovrete decidere se restare ospiti della fortezza o tornare a riva. La nebbia nasconde insidie che con il buio diventano decisamente pericolose e per qualcuno letali".
Alartes portò la mano destra alla spada estraendone alcuni centimetri della lama, l'elfo gli lanciò un'occhiataccia e il guerriero tornò a rinfoderare la spada e si accostò a Khellendrox, poi sottovoce gli bisbigliò "pensate di restare?".
Il chierico alzò le spalle e salì sulla piccola imbarcazione, dietro di lui si affrettò a salire il guerriero sperando in una risposta. Poi toccò a Shin e infine salì il barcaiolo.
Se dalla riva non era stato possibile vedere la fortezza anche dalla barca la visuale fu assai scarsa. Il barcaiolo doveva sapere a memoria il percorso, remò vigorosamente e l'imbarcazione solcò le acque senza procurar alcun scossone ai natanti.
Poi, finalmente, la torre sbucò dalla nebbia, alta poco meno di due metri aveva un basamento piuttosto largo che immergeva le sue mura ornate di vegetazione nelle acque profonde del lago.
"Siamo sicuri che sia abitata?" chiese Shin quando il barcaiolo si accostò alla riva e scendendo dalla barca iniziò a legarla alla riva.
"Sicuro, sicuro" disse aspettando che i tre scendessero dalla barca.
Quando anche l'elfo scese dalla barca l'uomo risalì veloce sulla barca, sciolse il nodo che aveva fatto poco prima e remando scomparve nella nebbia fitta.
Khellendrox con passo indeciso calcò la vegetazione che cresceva sui mattoni del basamento, dietro di lui, in fila indiana, lo seguirono Shin e Alartes.
La torre sembrava non avere una porta d'ingresso, i tre silenziosi fecero due volte il giro della struttura, poi il nano si inginocchiò a terra e socchiudendo gli occhi pronunciò alcune parole.
Una luce intensa fece capolino tra la nebbia, la sfera giallastra scese lentamente e si posò sulla sommità della torre trasformandosi successivamente in una figura umana.
"Salve stranieri" disse la donna con voce soave.
Il chierico si alzò e guardando verso l'alto incrociò lo sguardo della fata "Salve a te, potente Khritza".
Alartes e Shin si guardarono con sguardo stupito, domandandosi come il nano conoscesse il nome della fanciulla.
"Mastro nano, cosa ti porta a solcare le acque del lago?".
"Vorrei che ti schierassi per salvare le creature di una regione vicina".
La donna scosse il capo "non è mia intenzione, il voto mi impone di restare neutrale almeno fino a quando non sia il lago in pericolo".
"Immaginavo. Avrei dato anche io la stessa risposta. Dunque il mio viaggio è stato vano. Pazienza".
Dopo qualche secondo di silenzio la figura femminile fu avvolta dalla nebbia e scomparve.
"Possiamo andare" disse il chierico ai due che lo avevano scortato.
Alartes guardò le acque placide e scure del lago e trasse un sospiro di sollievo quando vide la sagoma dell'imbarcazione accostarsi alla riva.
"Poi mi dirai cosa hai intenzione di fare" disse l'elfo salendo per primo sulla barca "sai bene che senza il suo aiuto non abbiamo speranze".
"Lo so..." disse il nano salendo a sua volta sulla barca e pagando l'uomo ai remi.
Quando la barca toccò la riva il sole scomparve all'orizzonte e la zona fu immersa dalla nebbia e dal buio.
"Andate e non fermatevi per alcun motivo, altrimenti potreste pentirvi di aver raggiunto queste lande".
I tre seguirono il consiglio e in breve raggiunsero nuovamente la locanda dove, dopo un lauto pasto decisero di passare la notte.
Del resto si sa, la notte porta consiglio...

Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensate?