venerdì 18 marzo 2016

L'isola di Sandokan

Si faceva chiamare Sandokan, in onore di qualcosa che il padre di suo padre aveva visto o sentito nominare.
Era venuto in possesso di una piccola isola del Pacifico e ora la governava da diverso tempo.
Khellendrox aveva viaggiato tutta la mattina su un piccolo velivolo, e quando scese ringraziò il cielo che il viaggio aveva avuto buon fine, il pilota, un ometto basso e tarchiato, piuttosto anziano gli porse la valigia e poi lo salutò cordialmente.
Nella sala d'aspetto un ufficiale gli controllò sommariamente i documenti poi venne interrotto da un signore distinto.

"Voi dovete essere messer Khellendrox" disse l'uomo dando un occhiata torva ad un ragazzo che si avvicinò al nano "porto io la sua valigia" disse sommessamente".
Khellendrox lasciò la valigia in balia del ragazzino e seguì l'uomo che aveva impedito altre domande da parte delle autorità locali.
"Voi dovete essere Sandokan" rispose il nano alla domanda che gli era stata posta in precedenza.
"Esattamente, ora salite sulla Jeep, verrete con me alla mia villa, almeno là riusciremo a chiacchierare al fresco.
Il viaggio fu breve, dopo essere usciti dalla piccola cittadina, la Jeep prese una strada di campagna, il nano sbuffò dovendo saltellare nuovamente come già gli era capitato in aereo ma non disse nulla. Al suo fianco Sandokan lasciò che il mezzo guidasse da solo e si concentrò su un piccolo aggeggo elettronico dove scorrevano immagini e cifre.
"Siete venuto per informazioni o vi interessa di più trovare materiale? Per telefono siete stato un po' vago" disse alzando la testa e guardando il nano.
"Posso dire sia l'una che l'altra. Leggendo di voi e delle vostre gesta sono rimasto piuttosto stupito, si dice che abbiate poco meno di trecento anni, un'età considerevole per un individuo del vostro aspetto".
"Quello che si dice non mi interessa granché" disse cercando di nascondere un sorrisetto compiaciuto "in questo momento sono più attratto dagli affari che possono venire dal continente".
"Affari? Credo che io sia solo portatore di seccature".
"Mi auguro appianabili" rise Sandokan, premendo un pulsante e prendendo il volante "l'ultimo pezzo di strada guiderò personalmente".
Il mezzo prese velocità e il nano dovette attaccarsi alla maniglia per non sbalzare fuori.
Quando entrarono in un ampio cortile Sandokan decise di rallentare e fermarsi vicino all'ingresso dove un premuroso maggiordomo li stava aspettando sotto il sole.
"Buongiorno signore" salutò aprendo la portiera "fatto buon viaggio?".
"Certo, certo" tagliò corto Sandokan guardando poi il nano "entriamo".
I tre entrarono nella villa e il padrone di casa invitò Khellendrox a sedersi su un sofà ben ricamato "gradite qualcosa da bere?".
"No, grazie" rispose il nano educatamente "vorrei tornare a voi e alla vostra età. Quale sia il vostro segreto, temo non abbia molto di legale".
Sandokan a quelle parole si accigliò "avete fatto tutta questa strada per venire in casa mia e insultarmi?".
"Scusate, non volevo affatto insultarvi"
"Vi assicuro che in me non c'è nulla di biomeccanico. So che è di quello che vi state occupando ora, anche io ho letto di voi".
"Se non vi spiace nel pomeriggio dovrò fare dei controlli" tirando fuori una busta chiusa e mettendola sul tavolo di fronte a Sandokan, "questi sono i documenti per eseguire la visita"
Il padrone di casa scosse il capo "guarda te che scocciatura, nessuno era mai venuto a fare cose simili nella mia terra".
"Non è proprio ver.." il nano decise di mozzarsi la lingua e non proseguire la frase sapendo che colui che lo aveva preceduto non aveva fatto ritorno.
"Stavate dicendo?"
"Non è proprio solo per questo che sono qui"
"Ah ora si che si ragiona, e dunque quale motivo vi ha spinto a venire, a parte la curiosità?"
"Una donna"
"Conosco la donna di cui parlate" sospirando "chissà forse prima che riprendiate l'aereo la incontrerete, chissà".
"Se permettete farò un giro sull'isola, sono curioso"
"Ve lo permetto, Sancho vi accompagnerà nel tour, vi farà mangiare in un localino tipico e vedere le bellezze che si nascondono in questa terra selvaggia, ma state all'occhio, la troppa curiosità potrebbe nuocervi. Ah, dovete scusarmi se non vi faccio compagnia, ma ho degli affari da sbrigare".
"Ma certo, so di essere venuto all'improvviso e capisco che abbiate altro da fare, tenetevi comunque libero questa sera, al mio rientro farò gli esami, domattina vorrei ripartire".
"Sarete mio ospite a cena, per la notte non preoccupatevi ho già fatto preparare per voi una stanza nella villa" poi guardò fuori da una delle finestre indugiando su alcuni oleandri, "domattina vedremo se..."
Khellendrox fece finta di non aver sentito l'ultima parte della frase si alzò e seguito da Sancho si avviò all'uscita "allora a stasera".
"A stasera".

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