sabato 19 marzo 2016

L'isola di Sandokan/3


La Jeep correva sulla strada sterrata, ogni tanto Sancho doveva correggere la traiettoria con una brusca sterzata del volante, nel frattempo il sole stava calando all'orizzonte.
Khellendrox si voltò per vedere le condizioni delle due donne.
Con sua sorpresa entrambe erano scomparse, si voltò nuovamente, guardò la strada esterrefatto, poi, toccò la spalla di Sancho proprio mentre l'auto fece un sobbalzo, l'uomo alla guida scambiò un breve sguardo con il nano e sembrò capire, batté un pugno sul volante e quindi con la mano sinistra sterzò di colpo. Il mezzo, a quella manovra improvvisa, si piegò lateralmente, entrambe le gomme di destra si staccarono dal suolo e il nano, per cercare di riequilibrare l'assetto si piegò mettendo la testa e la spalla fuori dal finestrino.
La Jeep con un tremendo scossone tornò con tutte le gomme sulla strada, poi si fermò di schianto.
"Fuggite?" disse Sancho appoggiando entrambe le mani sul cruscotto dietro al volante.
"Forse, ma fuggite credo non sia la parola giusta" rispose il nano ancora incredulo.
"Khellendrox, ora che avete assistito alla scena posso dirvelo, sull'isola accadono cose strane".
Il nano rise "cose strane dite? E io che pensavo di farmi una vacanza, qui finisce che ci rimetto la pelle, altroché".
Il sole scomparve dietro i monti e il cielo si tinse di rosso, ancora pochi minuti e sarebbe stato buio.
"Dite che sia prudente procedere?"
"Il signore ci aspetta per cena"
Khellendrox sospirò, poi guardandosi attorno vide una piccola struttura, a prima vista si sarebbe detta una torretta di guardia, dalle finestre del primo e del secondo piano trapelava una luce che a intermittenza cambiava colore.
Sancho spinse il pulsante dell'accensione, il motore emise un rantolo e la macchina saltellò qualche metro per poi spegnersi nuovamente.
"Credo si sia guastato qualcosa" disse scendendo e iniziando a girare attorno alla Jeep.
Il nano scese a sua volta prendendo la torcia e si affiancò a Sancho illuminando le gomme "siete esperto di meccanica?".
"Voi?" chise a sua volta l'ometto che nel frattempo si era chinato e stava guardando sotto il cofano.
"Non è proprio il mio campo"
"Chiederemo in quella taverna" tornando a guardare Khellendrox che spostò la luce della torcia dalla vettura alla torretta "quella?".
"Si quella" incamminandosi.
I due arrivarono davanti alla torre e bussarono alla porta. Dall'interno giungeva una musica melodica e alcune voci che sembravano eccitate.
Attesero qualche minuto, poi il nano tornò a bussare, questa volta con più insistenza.
Poco dopo si sentì una voce "arrivo!"
Sancho guardò sconsolato alle sue spalle la Jeep "potremmo tentare di comunicare con Sandokan" buttò lì la proposta, e quando Khellendrox stava per rispondergli la porta si aprì.
"Salve stranie..." si interruppe riconoscendo Sancho.
"Sancho, amico mio, ti sembra l'ora di portare turisti da queste parti?".
L'uomo alzò le spalle e spinse Khellendrox versò la soglia "il turista voleva assaggiare la vostra specialità".
L'oste sorrise e si scostò dalla porta per farli entrare.
L'ambiente basso era intriso di un odore di alcol e sudore, la musica giungeva da alcune piccole reticelle poste sparse in tutto lo stanzone, tavoli e panche erano state spostate vicino alle pareti per lasciar spazio alla ballerina.
Una donna con un vestito scuro stava ballando intorno a una sedia impagliata, ogni tanto batteva i tacchi alti sollevando la gonna fin quasi all'inguine e quasi tutti i presenti, sembravano trattenere il fiato.
Khellendrox restò estasiato per qualche istante, poi Sancho che doveva aver già visto quella scena lo scosse "prova a chiamare Sandokan"
Il ballo divenne sempre più veloce e attorno alla donna si formò una cortina di fumo che assunse vari colori, poi la musica si interruppe di botto e la ballerina presa la sedia, la scaraventò contro il muro sfasciandola.
Ci fu un applauso generale e gli avventori, dopo aver dato un'ultima occhiata alla donna tornarono ai loro tavoli.
Khellendrox accese il visore sul braccio destro, pigiò di malavoglia alcuni tasti restando con lo sguardo sulla donna.
"Sì" disse una voce maschile tra fruscii e altri rumori.
"Salve, siamo rimasti bloccati con la macchina dalle parti di..." il nano guardò Sancho sperando che l'uomo gli desse le informazioni per finire la frase, lui ci mise qualche secondo a reagire "ah sì, al vecchio mulino".
"Capito" disse nuovamente la voce che proveniva dal ricevitore "che intenzioni avete?".
"Se non riesce a venirci a prendere, temo dovremo passare la notte qui" rispose il nano speranzoso.
"Ok, buona notte" disse Sandokan e interruppe la comunicazione.
"Quando vuole sa essere proprio simpatico" disse il nano spegnendo il visore "dovrai chiedere o di un meccanico o di una stanza".
Sancho rise alle parole di Khellendrox ed egli in tutta risposta sbuffò "non mi pare ci sia molto da ridere".
Nel frattempo la donna che prima stava ballando si sedette al loro tavolo "piaciuto?" chiese mostrando uno splendido sorriso ammagliante.
"Sì, piaciuto" rispose Sancho ricambiando il sorriso e alzandosi "allora vado a chiedere, vi lascio soli" poi dando una pacca sulla spalla al nano "attento che morde".
Khellendrox sorrise alle parole del suo autista "si sieda" disse alla donna indicando una sedia "posso offrirle qualcosa da bere?".
"Grazie sto a posto" si limitò a dire sedendosi in penombra.
I due rimasero in silenzio aspettando che qualcuno rompesse il ghiaccio, a farlo fu Sancho quando tornò a sedersi al fianco del nano "la stanza è nostra, e ora ci porta da mangiare".
Khellendrox fece un cenno con la testa continuando a guardare Anthea "eppure, io vi ho già visto da qualche parte".
La ragazza si spostò ancora più in ombra, tanto che la sua figura sembrò scomparire quasi del tutto.
Il nano si sporse per seguire i suoi movimenti poi, improvvisamente, restando basito non la vide più.
"E' andata" disse Sancho "dovete farvene una ragione".
Khellendrox tornò ad appoggiare la schiena al muro "ditemi che non era la ragazza che abbiamo caricato sulla Jeep"
"Mi spiace ma temo che sia la stessa".
"Quindi è la seconda volta che mi scompare da sotto il naso"
"Non solo a voi, non solo a voi".
L'oste portò un vassoio fumante di carne arrostita e una ciotola ricolma di patate avvolte in carta stagnola "ecco la mia specialità"
I due mangiarono in silenzio, poi, quando il vassoio fu quasi vuoto Khellendrox si guardò attorno, il locale andava svuotandosi "forse inizio a capire".
"Era ora" disse Sancho divertito.
"Domattina prenderò il primo volo"
"Ve ne andate così?"
"Eh già, questa cosa è più grande di me"
Sancho iniziò a passarsi la lingua tra i denti e il suo viso sembrò deformarsi, il nano ne aveva viste a sufficienza ed era convito di diverse cose e non volle indagare oltre "meglio restare nell'ignoranza" si disse tra sé e sé.
"Ci faremo una bella dormita e domattina in un modo o nell'altro mi porterete al campo volo dove il mio aereo mi aspetta".
"Ce la faremo" disse Sancho "sì forse ce la faremo".
Un avventore poco distante rise, forse non alle parole di Sancho, forse...

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