martedì 15 marzo 2016

Prigioniera?

La strada era bloccata da una pianta caduta di recente, il nano imprecò e batté i pugni contro il volante, l'inseguimento doveva essere interrotto lì, sul più bello. Guardò alle proprie spalle per vedere di far manovra, innestò la retro e girando il volante energicamente il mezzo seppur pesante piroettò a sinistra, fu allora che la vide. In una abitazione al pian terreno, dietro a inferriate arrugginite una donna lo stava guardando.Il nano frenò e incrociò lo sguardo della sconosciuta, qualche momento dopo, quando il sole, sbucato dalle nubi, tornò a illuminare la figura che vide i suoi tratti, sicuramente doveva aver subito qualche incidente, pensò, poi, vide la verità, la donna era affetta da qualche malattia o disfunzione.
Allungò le braccia fuori dalle inferriate cercando di prendere qualcosa, probabilmente solo nella sua fantasia. A quel punto il nano scese dal mezzo pesante e istintivamente portò la mano destra all'arma che teneva nella fondina.
La donna vedendolo dirigersi verso di lei ritirò le mani all'interno della finestra, spalancò le fauci, denti irregolari e aguzzi brillarono alla luce del sole, il suo grido fu assordante, a tal punto che il nano si fermò e portò entrambe le mani alle orecchie.
Passò qualche secondo, e solo quando la creatura nella casa, chiuse la bocca, il nano decise di togliere le mani dalle orecchie, lo fece lentamente, con cautela, quasi avesse paura delle conseguenze, poi, prese coraggio e fece ancora qualche passo verso l'abitazione. La donna restò alla finestra con sguardo minaccioso, il nano sostenne il suo sguardo, poi lo abbassò, appena in tempo, davanti a sé una buca profonda lo divideva dall'ingresso sgangherato del palazzo.
Prese la corda con il rampino e dopo aver calibrato il tiro lo lanciò verso la maniglia, diede un leggero strattone per valutare la presa, poi si legò la corda intorno alla vita e iniziò ad attraversare la piccola voraggine, ci vollero qualche minuto, poi finalmente afferrò con entrambe le mani la porta e la spinse verso l'interno con tutte le sue forze, la porta non si mosse.
Riprovò a spingere e questa volta la porta iniziò a cedere, un leggero strato di calcinacci e polvere gli cadde in testa, un'altro piccolo strattone e di schianto si ritrovò sdraiato in terra in una piccola stanza buia.
Prima di alzarsi sentì un urlo provenire da destra e tremò...

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