La
piccola creatura sgattaiolò tra le gambe delle guardie, attraversò il
cortile, dove alcuni soldati si stavano allenando, facendo strani
balletti attorno a dei pali piantati nella terra fradicia di pioggia, e
senza indugio salì le scale di granito.Raggiunto il pianerottolo,
la sua pelliccia di un giallo paglierino prese fuoco. Si guardò attorno e
molto sicuro di sé arrivò davanti ad una stanza.
Fu solo allora che due uomini si accorsero della sua presenza,
gettarono le armi in terra e si precipitarono a cercare alcuni secchi
per spegnere quell'incendio vagante.
Il gatto, molto soddisfatto
spinse con il muso la porta che, scostata quanto basta gli permise di
passare e alle sue spalle prese fuoco.
Il nano era seduto ad una scrivania, era chino su alcune carte e sembrò non accorgersi dell'intruso.
Il felino si accucciò sul tappeto attendendo, poi visto che il padrone
di casa non gli degnava di uno sguardo allungò una zampa e sfoderando
gli artigli lanciò piccole fiammelle verso la scrivania. Fu allora che
Khellendrox alzò il viso e dopo aver sussurrato alcune parole prese le
contromisure a quei piccoli dispettucci del felino.
"Hai fame?" chiese guardando il gatto.
Il felino in tutta risposta si stiracchiò e mostrando la lingua rosa
sembrò fare una boccaccia al chierico, poi con il minimo sforzo entrò
nella sua testa "sono solo un emissario, il mio padrone mi manda a dirti
che molto presto verrà a punirti per i tuoi incauti movimenti a nord".
Il chierico tentò di scacciare il gatto dalla propria mente, poi, vista
l'inutilità della preghiera si alzò e fece due passi verso il felino
"mellifluo gattaccio, sai bene che potrei spegnerti in un attimo, ma mi
occorre che tu riferisca a ser Blondwing quanto segue. Invece che
mandare innoque creature a spavent..."
Il discorso del tutto
silenzioso fu interrotto dall'ingresso di due guardie armate di secchi
"Signore, dobbiamo spegnere quel piccolo incendio vagante?"
Khellendrox guardò i due uomini e sorrise "Invero sarebbe inutile, tornate alle vostre posizioni, qui me la sbrigo io".
I due soldati, visibilmente spaventati si rilassarono e uscendo richiusero la porta alle loro spalle.
"Dove eravamo rimasti?" riprese la conversazione silenziosa il nano
"... a sì, stavo dicendoche il tuo signore dovrebbe venire di persona a
dirmi certe cose, quindi ti lascio tornare al nord con un piccolo regalo
e attendo che venga lui stesso a riferirmi cosa lo ha infastidito".
Il felino si erse sulle quattro zampe, guardò il nano e la sua
pelliccia smise di bruciare tornando del colore precedente come se nulla
fosse successo. Miagolò all'indirizzo del padrone di casa e senza
indugiare gli voltò le spalle uscendo.
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