sabato 16 aprile 2016

Il gattino incendiario

La piccola creatura sgattaiolò tra le gambe delle guardie, attraversò il cortile, dove alcuni soldati si stavano allenando, facendo strani balletti attorno a dei pali piantati nella terra fradicia di pioggia, e senza indugio salì le scale di granito.Raggiunto il pianerottolo, la sua pelliccia di un giallo paglierino prese fuoco. Si guardò attorno e molto sicuro di sé arrivò davanti ad una stanza.
Fu solo allora che due uomini si accorsero della sua presenza, gettarono le armi in terra e si precipitarono a cercare alcuni secchi per spegnere quell'incendio vagante.
Il gatto, molto soddisfatto spinse con il muso la porta che, scostata quanto basta gli permise di passare e alle sue spalle prese fuoco.
Il nano era seduto ad una scrivania, era chino su alcune carte e sembrò non accorgersi dell'intruso.
Il felino si accucciò sul tappeto attendendo, poi visto che il padrone di casa non gli degnava di uno sguardo allungò una zampa e sfoderando gli artigli lanciò piccole fiammelle verso la scrivania. Fu allora che Khellendrox alzò il viso e dopo aver sussurrato alcune parole prese le contromisure a quei piccoli dispettucci del felino.
"Hai fame?" chiese guardando il gatto.
Il felino in tutta risposta si stiracchiò e mostrando la lingua rosa sembrò fare una boccaccia al chierico, poi con il minimo sforzo entrò nella sua testa "sono solo un emissario, il mio padrone mi manda a dirti che molto presto verrà a punirti per i tuoi incauti movimenti a nord".
Il chierico tentò di scacciare il gatto dalla propria mente, poi, vista l'inutilità della preghiera si alzò e fece due passi verso il felino "mellifluo gattaccio, sai bene che potrei spegnerti in un attimo, ma mi occorre che tu riferisca a ser Blondwing quanto segue. Invece che mandare innoque creature a spavent..."
Il discorso del tutto silenzioso fu interrotto dall'ingresso di due guardie armate di secchi "Signore, dobbiamo spegnere quel piccolo incendio vagante?"
Khellendrox guardò i due uomini e sorrise "Invero sarebbe inutile, tornate alle vostre posizioni, qui me la sbrigo io".
I due soldati, visibilmente spaventati si rilassarono e uscendo richiusero la porta alle loro spalle.
"Dove eravamo rimasti?" riprese la conversazione silenziosa il nano "... a sì, stavo dicendoche il tuo signore dovrebbe venire di persona a dirmi certe cose, quindi ti lascio tornare al nord con un piccolo regalo e attendo che venga lui stesso a riferirmi cosa lo ha infastidito".
Il felino si erse sulle quattro zampe, guardò il nano e la sua pelliccia smise di bruciare tornando del colore precedente come se nulla fosse successo. Miagolò all'indirizzo del padrone di casa e senza indugiare gli voltò le spalle uscendo.

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